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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Furto milionario di spin-bike, gli attrezzi rubati nelle palestre casertane

Merce rubata sequestrata nelle palestre, titolari denunciati per ricettazione

Un maxi furto di attrezzature da palestra, per un bottino di circa un milione di euro. Le indagini dell'Arma e il recupero di parte della refurtiva. E' durata diversi mesi, e non è ancora conclusa, l'attività investigativa dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Meldola, guidati dal luogotenente Gino Lifrieri e dal comandante di Compagnia, il capitano Filippo Cini, iniziata a seguito ad un maxi colpo messo a segno nella notte del 4 ottobre scorso in un deposito a Panighina (Bertinoro) ai danni di un'azienda di logistica che lavora con anche la cesenate Technogym.

LA MERCE FINITA A CASERTA - Le indagini hanno coinvolto anche la provincia di Caserta. Il primo sequestro della merce rubata è stato effettuato infatti nel casertano. Sono state individuate e recuperate, grazie anche ai numeri seriali e d'immatricolazione, ben 22 spin-bike in una palestra. Attraverso il monitoraggio degli acquirenti (sei denunciati per ricettazione, tra cui anche titolari di palestre) gli uomini dell'Arma sono riusciti a risalire ad uno dei componenti della banda, un napoletano di 52 anni, che dovrà rispondere dell'accusa di furto aggravato in concorso.

IL COLPO NEL DEPOSITO - Ad agire, secondo quanto appurato dagli investigatori, una banda ben organizzata, composta da almeno sette-otto persone. I malviventi si sono presentati presumibilmente con due bilici, tranciando la catena che assicurava la chiusura del cancello d'ingresso del capannone della cooperativa logistica di vettori. Ad agevolare il lavoro dei "professionisti del crimine" la mancanza di allarmi o telecamere di videosorveglianza. Il colpo ha richiesto probabilmente alcune ore di lavoro: nel mirino sono finite 350 bici da spinning di ultima generazione della Technogym, dal valore 3500 euro ciascuna, equipaggiate di tablet, e cinque tapis roulant da 10mila euro ciascuno. Caricata la refurtiva, i banditi si sono dileguati, non prima di ripristinare la catena di sicurezza del cancello.

LE INDAGINI - Il sopralluogo effettuato dagli uomini dell'Arma ha consentito di individuare sul posto un elemento fondamentale per il "là" alle indagini, una bottiglia d'acqua minerale di plastica non aperta. Tale è risultata essere venduta in particolar modo nelle aree di servizio del meridione, soprattutto in Campania. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Sara Posa, hanno cominciato a "battere" la pista del commercio online, monitorando annunci su siti di e-commerce e Facebook. Un lavoro particolarmente lungo, che ha consentito, nel mese di dicembre, di individuare alcune vendite proprio in Campania.

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