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Cronaca Aversa

Spari nella Movida, carabinieri in aula. Telecamere decisive per le indagini

Il processo a carico di tre giovani per la notte di follia al bar Etoile. Sentito anche amico di un ragazzo rimasto ferito

Carabinieri in aula nel processo a carico di Franco Moccia, Gennaro Palma e Nicola Di Santo, residenti tra Casapesenna ed Aversa e protagonisti della notte di follia all'esterno del bar Etoile di Aversa dove un giovane venne ferito con un'arma da fuoco ad una gamba.

Nel corso dell'udienza celebrata dinanzi al giudice Cioffi del tribunale di Napoli Nord è stato escusso un maresciallo dei carabinieri del Norm di Aversa che riuscirono ad individuare i responsabili nei tre imputati. L'ufficiale ha raccontato ai giudici l'attività investigativa da lui svolta, dalla raccolta della denuncia da parte della vittima fino alla ricostruzione dei fatti attraverso le telecamere di videosorveglianza che hanno avuto un ruolo dedisivo nell'individuazione dei tre. 

E' stato, poi, ascoltato un amico della vittima, costituitasi parte civile con l'avvocato Michele Di Domenico, che ha confermato la dinamica dell'azione con la lite nata all'interno del locale e poi spostatasi fuori dove ci fu lo sparo. Il giovane, però, è stato testimone solo della prima parte essendo rimasto al riparo all'interno del bar Etoile. Il processo riprenderà ad inizio marzo. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Nando Letizia, Mirella Baldascino e Massimo D'Errico. 

Secondo quanto emerso dalle indagini, la sera del 6 giugno all'interno del locale era nata una discussione tra uno dei ragazzi ed un minorenne, di appena 17 anni (la cui posizione è stata stralciata). Dalle parole si passò ben presto ai fatti con un vero e proprio capannello di persone pronte a darsele di santa ragione, per l'uno e l'altro schieramento. Gli animi si accesero e il minorenne tirò fuori un coltello: a quel punto uno degli imputati mostrò una pistola che aveva nella cintola. La rissa si spostò fuori al locale. Qui Moccia avrebbe preso la pistola dell'amico e l'avrebbe puntata contro un altro ragazzo intervenuto per sedare la lite. Fu solo grazie all'intervento di un'altra persona che la vicenda non ebbe un epilogo tragico. L'arma venne abbassata giusto un attimo prima che il proiettile partisse ed attingesse il giovane alla gamba.  

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