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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Mondragone

Spaccio di droga, 5 condanne con lo sconto in Appello

Gli imputati hanno scelto la strada del concordato

Cinque condanne con lo sconto a seguito di concordato in appello. La Seconda Sezione della Corte di Appello di Napoli, presieduta dal giudice Maria Francica, ha rideterminato le pene nei confronti di altrettanti imputati coinvolti in una inchiesta dei carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, per un fiorente traffico di sostanze stupefacenti che avveniva a Mondragone e Castel Volturno.

I giudici partenopei 'tagliando' la pena disposta in primo grado dal gup Giovanni Mercone del tribunale di Santa Maria Capua Vetere all'esito di rito abbreviato, hanno influito: 7 anni e 3 mesi di reclusione per Fabio Orveto, 44enne di Mondragone (in primo grado gli era stata inflitta condanna a 8 anni e 6 mesi); 5 anni e 6 mesi di reclusione per Carmine D'Amora, 34enne di Napoli (9 anni e 3 mesi in primo grado); 4 anni e 11 mesi di reclusione per Raffaele Pagliuca, 30enne di Mondragone (5 anni e 7 mesi in primo grado); 3 anni e 10 mesi per Antonio Russo, 34enne di Castel Volturno (4 anni e 9 mesi di reclusione); 3 anni e 4 mesi di reclusione per Oreste Lagnese, 26 enne di Mondragone (5 anni in primo grado).

Gli imputati sono stati coinvolti insieme ad altri 3 soggetti - che hanno scelto altri riti - in una attività di indagine svolta dai carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone avviata nel mese di aprile 2020 che ha consentito di ricostruire un fiorente giro di spaccio sul territorio di Mondragone e Castel Volturno. L'attività investigativa prese il via grazie alle dichiarazioni di un tossicodipendente della zona noto alle forze dell'ordine che individuò in alcuni degli imputati la reggenza della piazza di spaccio mondragonese. Da tali dichiarazioni venne avviata una attività tra appostamenti, pedinamenti ed intercettazioni su Orveto  uno dei detentori delle piazze di spaccio mondragonese.

Altresì venne ricostruito il florido canale di approvvigionamento sull'asse Scampia-Mondragone assicurato grazie a D'Amora che era legato ad esponenti del locali clan partenopei. Privilegio che gli consentiva di acquistare droga di qualità superiore rispetto a quella immessa nei mercati locali e ad un prezzo concorrenziale. Nel pieno dell'attività investigativa vennero eseguiti degli arresti di alcuni degli imputati e ciò determinò un ruolo al comando delle piazze di spaccio così da indurre Lagnese ad avere un canale autonomo di approvvigionamento e di consigliarsi col pusher d'eccezione dei "Palazzi Azzurri" di Mondragone, ossia Mario Camasso (non imputato in questo procedimento) finito sotto processo per l'omicidio di Giovanni Invito. Nel corso dell'attività i carabinieri hanno documentato centinaia di episodi di cessione verificatisi nell'aprile 2020 fino all'agosto dello stesso anno con sequestri di 300 gr di cocaina e 44 gr di hashish e marijuana.

Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Enrico Capone, Ferdinando Letizia, Antonio Miraglia, Danilo Di Cecio, Nicola Alessandro D'Angelo, Edmondo Caterino, Ignazio Maiorano.

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