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Cronaca Piedimonte Matese

Battaglia tra ex società dei rifiuti e Comune: in ballo oltre 800mila euro

La ditta ha richiesto l'annullamento del provvedimento di revoca

L’ex società che gestiva la raccolta dei rifiuti a Piedimonte Matese porta il Comune in tribunale. Richiesto l’annullamento della nota a firma del Responsabile del Settore Territorio ed Ambiente del Comune di Piedimonte Matese con la quale è stata disposta la revoca del contratto di appalto inerente il servizio di igiene urbana sul territorio comunale a causa dell’asserita mancata iscrizione della ricorrente nella white list della Prefettura. Addirittura l’Ente aveva, dando seguito alla revoca contrattuale, determinato l’applicazione di una penale per 838.371,70 euro alla ricorrente. Si sono costituiti in giudizio il Comune di Piedimonte Matese, la Questura di Napoli e il Ministero dell’Interno.

Con il ricorso sono stati impugnati atti consequenziali al diniego di iscrizione della ricorrente nella white list tenuta dalla Prefettura di Caserta. Il giudice ha detto che “considerato che in altro giudizio è stata impugnata la nota del 4 febbraio 2019 con cui la Prefettura di Napoli aveva fornito riscontro alla rinnovata richiesta di iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa, presentata l’11 ottobre 2018, archiviando la pratica in quanto “il Consiglio di Stato con ordinanza ha disposto la sospensione della esecutività della sentenza del Tar Campania che sospendeva l’efficacia del provvedimento del Prefetto di Caserta relativo al diniego di rinnovo della iscrizione nella White List”.

Il tribunale amministrativo quindi “considerato che il giudizio in appello avverso la suddetta sentenza di questa Sezione è tuttora pendente innanzi al Consiglio di Stato, ne ha disposto la sospensione sino al decorso del termine di efficacia del controllo giudiziario a cui la ricorrente è stata ammessa con decreto della Corte di Appello di Napoli, Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione”. Il giudice del Tar, Maria Barbara Cavallo, quindi ha “ritenuto pertanto che il presente giudizio vada sospeso fino alla pubblicazione della decisione del Consiglio di Stato sul ricorso in appello”.

Precisando che “ai fini della prosecuzione del presente giudizio le parti costituite hanno l’onere di presentare istanza di fissazione d’udienza, entro il termine di 90 giorni dalla comunicazione da parte della Segreteria del Consiglio di Stato del deposito della decisione predetta, avvertendo che in mancanza il ricorso sarà dichiarato estinto”.

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