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Cronaca

Reato più grave su appalto a Caserta, processo a sindaco e altri 12 rischia il trasloco

La Procura e le difese sollevano l'eccezione di competenza territoriale. Il dibattimento potrebbe trasferirsi a Santa Maria Capua Vetere

Il processo al sindaco di Caserta, Carlo Marino, e ad altre 12 persone coinvolte nell'inchiesta sulle presunte turbative d'asta per gli appalti rifiuti, si apre con un colpo di scena. La Procura, infatti, ha sollevato un'eccezione di competenza territoriale con il processo che potrebbe traslocare a Santa Maria Capua Vetere. 

Per la Procura, infatti, il reato più "grave", e quindi in grado di determinare la competenza territoriale, sarebbe il falso fidefacente relativo alla nomina dei componenti della commissione per la gara di Caserta - contestato all'ex dirigente Marcello Iovino e all'ex funzionario Giuseppe D'Auria - che sarebbe stata, per gli inquirenti, pilotata. Richiesta a cui si sono associati anche i difensori degli imputati. I giudici della settima sezione penale di Napoli (collegio A) scioglieranno la riserva nella prossima udienza fissata dopo Pasqua. 

Oltre a Marino, Iovino e D'Auria, sotto processo ci sono il sindaco di Curti Antonio Raiano, il manager dei rifiuti Carlo Savoia, Biagio Bencivenga di Cardito, Gennaro Cardone di Portici, Angelo Egisto di Marcianise, l’ex comandante della polizia municipale di Curti Igino Faiella, Michele Fontana di Villa Literno, Carmine Gallo di Giffoni Vallepiana, Nicola Mottola di Lusciano, Anna Scognamiglio di Trecase. 

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Giuseppe Tuccillo, Gennaro Iannotti, Dario Pepe, Giuliana Tammelleo, Alberto Martucci, Dezio Ferraro, Francesco Cappiello, Gabriele Amodio, Mario Griffo e Vincenzo Iorio.

L'inchiesta della Dda riguarda le presunte turbative d'asta per gli appalti rifiuti in diversi comuni del casertano, tra cui Caserta e Curti, che secondo la Dda sarebbero finiti alla Xeco di Carlo Savoia. Per i pm dell'antimafia le gare sarebbero state "aggiustate" dall'imprenditore Carlo Savoia, e dai suoi collaboratori, con la complicità di alcuni politici e dei funzionari pubblici. 

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