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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Villa Literno

Carico di 600 kg di cocaina nel casertano: il processo non trasloca

Rigettate le eccezioni di incompetenza: tra i 24 imputati anche l'imprenditore di Villa Literno Giovanni Fontana

Non 'trasloca' il processo sulla rete di rete di narcotrafficanti gestita dal broker Raffaele Imperiale in cui è coinvolto anche l'ex presidente del Villa Literno Calcio Giovanni Fontana. È quanto disposto dai giudici della Settima Sezione del Tribunale di Napoli dove si sta celebrando il processo a carico di 24 indagati nella maxi inchiesta della Dda di Napoli, che ha rigettato le eccezioni di incompetenza sollevate dai legali.

Si torna in aula nel mese di novembre per l'apertura del dibattimento. A processo Raffaele Imperiale, broker della droga, 49enne di Castellammare di Stabia ora collaboratore di giustizia; Giovanni Fontana, imprenditore ed ex presidente del Villa Literno Calcio, 53enne di Villa Literno;  Mario Allegretti, 51enne, Luca Alvino, 47enne, Bruno Carbone, 46enne, Gianmarco Cerrone, 30enne, Ciro Gallo, 41enne, tutti di Giugliano; Massimo Ballone, 62enne di Pescara; Luca Cammarota, 43enne di Napoli; Carmine Amedeo Cappelletti, 70enne di Avezzano; Antonio Cerullo, 47enne, Antonio De Dominicis, 37enne, tutti di Napoli; Corrado Genovese, 35enne, originario di Roma; Giovanni Gentile, 66enne di Andria; Marco Liguori, 38enne di Mugnano; Girolamo Lucà, 38enne di Ravenna; Giuseppe Mammoliti, 52enne di San Luca; Raffaele Mauriello, 34enne di Melito; Fortunato Murolo, 53enne di Mugnano; Marco Panetta, 50enne di Cisterna di Latina; Antonio Puzella, 57enne di Sora; Mario Simeoli, 46enne di Marano e Daniele Ursini, 50enne di Casagiove.

I 24 imputati sono accusati, a vario titolo, di aver fatto parte di un’associazione a delinquere specializzata nel traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana, e di essersi resi protagonisti di singoli episodi di traffico di droga dal 2018 al 2022. Al vertice dell’ipotizzata gang di narcotrafficanti, per la Dda partenopea c’era Imperiale: lo stabiese, trasferitosi a Dubai, trattava con i fornitori di droga, teneva i contatti con chi si occupava e gestiva l’importazione e il trasporto dei carichi di stupefacente e curava le relazioni con le cosche mafiose che compravano da lui i narcotici. Il suo braccio destro sarebbe stato Bruno Carbone. Ad occuparsi della contabilità dell’organizzazione, secondo l’accusa, invece, era Corrado Genovese.

Per il liternese Giovanni Fontana l'accusa è di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Per i magistrati antimafia nel 2021 Fontana avrebbe messo a disposizione del sodalizio di Imperiale un deposito a Castel Volturno per occultare 600 chilogrammi di cocaina all’interno di due container diretti in Australia. Lo stesso Imperiale ha poi confermato il coinvolgimento di Fontana nella operazione con l’Australia e descritto altri traffici illeciti compiuti con la collaborazione dell’imprenditore liternese: dapprima due operazioni di trasporto dal Brasile, tra il 2008 e il 2010, di complessivi 6.000 chilogrammi di cocaina e, in seguito, tra il 2017 e il 2021, una decina di trasporti dall’Olanda allorquando, avvertendo l’esigenza di dotarsi di autotrasportatori efficienti e fidati, decise di ricontattare Fontana tramite Daniele Ursini (tratto in arresto nel mese di novembre 2022). Quest’ultimo ha confermato la circostanza nel corso dell’interrogatorio del 13 dicembre 2022. Per le attività, secondo quanto dichiarato da Imperiale, Fontana avrebbe ricevuto un compenso di oltre 7 milioni di euro.

Le indagini patrimoniali condotte dagli inquirenti sul patrimonio di Giovanni Fontana e del fratello seppur non indagato, evidenziarono una sproporzione, nel periodo 2002-2021, tra i redditi dei due imprenditori e dei rispettivi nuclei familiari e le relative possidenze. Fatto che portò al sequestro delle quote e dei compendi aziendali di 8 società, 120 immobili tra fabbricati e terreni, 6 auto/motoveicoli, nonché il blocco dei rapporti bancari e finanziari, per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Massimo Caiano, Giovanni Cantelli, Mario Griffo, Immacolata Spina, Fabio Bisco, Rocco Maria Spina, Luigi Senese, Mario Palmieri, Lettiero Rositano, Giovanni Rendina, Antonietta Madore, Franco Colucci, Giuseppe De Gregorio, Giacomo Pace e Giuseppe Formicola.

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