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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Alife

Processo "The Queen": gli avvocati tentano di far saltare il castello di accuse

In aula i legali di Corrado Romano, Giuseppe Avecone e Umberto Perillo

Proseguono le discussioni dei legali dei 39 imputati coinvolti nell'inchiesta "The Queen" sugli appalti truccati in odore di camorra. Dinanzi alla Terza Sezione Penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in composizione collegiale presieduta dal giudice Luciana Crisci (a latere Valerio Riello), ha preso la parola l'avvocato Andrea Abbagnano, nell'interesse di Corrado Romano per il quale il difensore ha chiesto il proscioglimento per non aver commesso il fatto. La difesa ha fatto emergere che nella vicenda del sistema "The Queen" Romano - a cui sono contestati due episodi di turbata libertà degli incanti - è rientrato solo per una responsabilità di posizione essendo il rappresentante legale del Consorzio Stabili del Mediterraneo non avendo partecipato a nessuna gara per i Comuni di Riardo e Francolise. Il legale poi ha evidenziato quanto dalle intercettazioni soprattutto ambientali non vi fosse alcun riferimento diretto a Romano.

All'ex sindaco del Comune di Alife, Giuseppe Avecone, sono contestati i reati di turbativa d'asta e corruzione. Gli avvocati Mirko Del Giudice e Dezio Ferraro hanno messo in dubbio il castello accusatorio puntando il dito su intercettazioni non univoche e dirette. In merito al reato di turbativa d'asta non c'è, per la difesa, un riferimento espresso della società locale che avrebbe indicato il sindaco per la realizzazione dei lavori del Museo Alifano. Tale società invece sarebbe poi riconducibile ad altro imputato, Raffaele Zoccolillo. Avecone si sarebbe rivolto allo studio di Guglielmo La Regina solo per la redazione del progetto per partecipare al bando regionale, al fine di non perdere tali fondi. Quindi si sarebbe trattato di una pura consulenza tecnica. In merito al reato di corruzione. Per i legali di Avecone la somma di 15.000 euro non era il prezzo della corruzione del sindaco di Alife a favore di La Regina giacché non c'è traccia del contributo che Avecone avrebbe fornito per intascarsi tale somma. I difensori hanno richiesto quindi l'assoluzione per non aver commesso il fatto.

Per Umberto Perillo, a cui sono contestati i reati di turbativa d'asta ed associazione a delinquere, i suoi legali, gli avvocati Stefano Martone e Raffaele Micillo, hanno evidenziato la mancata correlazione tra i reati fine di cui la contestazione è incardinata presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed il reato dell'associazione a delinquere incardinata presso il Tribunale di Napoli. Non vi è prova poi, per i legali, di una partecipazione a qualche gara. La richiesta per il loro assistito è l'assoluzione per non aver commesso il fatto. Si torna in aula nel mese di settembre per le discussioni dei legali nell'interesse di Rino Di Mola, Gabriele Venditti.

Sono finiti sotto processo il progettista partenopeo Guglielmo La Regina, da cui prende il nome l'inchiesta "The Queen", l'ex sindaco di Alife Giuseppe Avecone, l'ex sindaco di Casapulla Ferdinando Bosco, l'ex sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro (Domenico), Claudio Accarino, Pasquale Amato, Michele Apicella, Aldo Aveta, Vito Cappiello, Marco Cascella, Mario Cerrone Palermo, Luigi Conte, Carlo Coppola, Claudio D'Alessio, Andrea D'Aniello, Claudio De Blasio, Domenico De Cristofaro, Luciano Di Fraia, Rino Di Mola, Francesco La Regina, Daniele Maramma, Mario Martinelli, Salvatore Mazzocchi, Raffaele Meo, Andrea Nunziata, Umberto Perillo, Carlo Antonio Piccirillo, Raffaele Piccolo, Antonio Domenico Ranauro, Corrado Romano, Antonio Sommese, Pasquale Sommese, Vincenzo Sposito, Sergio Stenti, Raffaele Testa, Gabriele Venditti, Salvatore Visone, Alessandro Zagaria, Raffaele Zoccolillo. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta e concorso esterno in associazione camorristica, accusa quest'ultima di cui rispondono solo alcuni indagati.

Tutta l’indagine ruota attorno alla figura di Guglielmo La Regina legale rappresentante della società Archicons srl società di professionisti interessata alla progettazione d'intervento.Nel mirino dei magistrati della Dda di Napoli sono finiti alcuni appalti che i colletti bianchi avrebbero truccato per favorire imprese della famiglia Zagaria del clan dei Casalesi. Nel corso della precedente udienza nella sua requisitoria il sostituto procuratore della Dda di Napoli Maurizio Giordano ha formulato 22 richieste di condanna.

Il pm ha richiesto 4 anni di reclusione per il faccendiere Alessandro Zagaria. Sono stati invocati, inoltre, 5 anni di reclusione per Giuseppe Avecone, Raffaele Zoccolillo, Antonio Domenico Ranauro, Gabriele Venditti; 2 anni per l'ex sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro; 4 anni di reclusione per Rino Di Mola, Vincenzo Sposito, Mario Cerrone Palermo. Tre anni di reclusione per Andrea D'Aniello, Raffaele Testa, Raffaele Piccolo, Carlo Antonio Piccirillo. Richiesta di 7 anni di reclusione per Guglielmo La Regina; 6 anni di reclusione per Pasquale Sommese; 5 anni di reclusione per Francesco La Regina, Antonio Sommese, Umberto Perillo, Sergio Stenti, Carlo Coppola, Marco Cascella.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Ugo Cepparulo, Francesco Melito,Giro Sepe,Fabio Di Bonito, Angelo Maria Reccia,Carlo De Stavola, Rocco Trombetti, Elisabetta Carfora,Claudio Aronne,Giuseppe Stellato, Mirko Del Giudice, Giovanni Di Caprio,Stefano Montone, Raffaele Micillo,Andrea Abbagnano,Carmine Panarella, Fabrizio D'Urso, Mariachiara Fusco, Emilio Tuccillo,  Alfonso Forgiuele, Adolfo Scalfati, Ercole Di Baia, Sergio Cola, Arturo Cola, Claudio Botti, Vincenzo Domenico Ferraro, Fabrizio Chianese, De Caro, Sebastiano Fusco,  Antonio Calabrese, Gaetano Inserra, Mauro Valentino, Filippo Trofino, Alfonso Quarto, Paolo Trofino, Marco Campora, Paolo Stravino, Arturo Frojo, Antonio Pastore, Alfredo Sorge, Raffaele Micillo, Lucio Majorino, Renato Jappelli, Francesco D'Atri, Domenico Antonio Russo, Angelo Malinconico, Alfonso Stile, Fortunato Prisco.

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