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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Parete

Muore dopo la somministrazione di un farmaco, la figlia in aula ripercorre il calvario

La teste: "Mi sono allontanata solo un momento dalla camera ed al ritorno era gonfia e rossa"

“Mi allontanai solo per pochi minuti e quando ritornai in camera trovai mia madre in condizioni pietose, era gonfia, rossa, non riusciva a respirare ed era nel pieno di una crisi allergica eppure avevo segnalato ai medici l’allergia di mia madre al Rocefin cosa che venne annotata in cartella clinica e poi me la ritrovo in quello stato per la disattenzione di qualcuno”.

Sono le dichiarazioni rese dalla figlia di Antonia Maiellaro, 86enne di Parete, a cui somministrarono nel giugno 2019 un farmaco pure essendo la donna allergica motivo per il quale morì. Per la morte dell’86enne sono finiti sotto processo Pasquale Sannino, 71enne di San Sebastiano al Vesuvio e medico presso il reparto di Urologia dell'Ospedale del Mare di Napoli, e Annalisa Di Rienzo, 47enne infermiera in servizio presso il medesimo, reparto ritenuti responsabili dell'omicidio colposo di Antonia.

Escussa dinanzi al giudice Antonia Napolitano Tafuri del tribunale di Napoli la congiunta della vittima costituitasi parte civile insieme ai fratelli assistiti dall'avvocato Vincenzo Di Vaio – ha ripercorso il calvario che hanno dovuto affrontare fino alla morte della madre. La teste ha poi riprodotto una messaggistica whatsapp intercorsa con il primario del Reparto di Urologia che si mostrava dispiaciuto per la morte di Antonia sottolineando il disappunto verso il collega che nonostante l’appunto in cartella dell’allergia dell’ 86enne avesse comunque messo in terapia il farmaco rivelatosi letale. Si torna in aula nel mese di dicembre per l’escussione del primario.

Secondo la ricostruzione della Procura partenopea il 25 giugno 2019 il medico in servizio presso il Reparto di Urologia dell'Ospedale del Mare avrebbe prescritto 2 grammi del farmaco antibiotico Rocefin somministrato poi dall'infermiera ad Antonia Maiellaro ricoverata in quel reparto a seguito di un intervento chirurgico per la cura di un carcinoma vescicale. Entrambi gli imputati avrebbero ignorato le controindicazioni derivanti dall'annotazione in cartella clinica dell'allergia della paziente di Parete ad alcuni antibiotici come Bactrim, Ciproxin, Rocefin oltre che l'alert di colore giallo presente nella cartella clinica digitale del nosocomio partenopeo che appunto segnalava l'allergia di Antonia Maiellaro. La prescrizione e la conseguente somministrazione di 2 grammi di Rocefin cagionò un arresto cardiocircolatorio alla Maiellaro da shock anafilattico con successivo stato di coma con doppio arresto cardiocircolatorio che rese necessario il trasferimento nel reparto di rianimazione e in una struttura per pazienti in stato vegetativo dove l'86 enne spirò il 26 giugno 2019. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Enrico Ferraro e Raffaele Gaetano Crisileo.

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