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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Estorsioni del re del pane, il pentito svela i rapporti dei Morico con il clan

Caterino in aula: "Amici fraterni di Nicola Del Villano che di certo non era Padre Pio"

“ I fratelli Morico so che sono intimi amici di Nicola Del Villano nostro affiliato al clan dei Casalesi fazione Zagaria. Se hanno compiuto attività illecite di sicuro se la vedevano con Del Villano. Di certo non andavo a chiedere sapendo che erano intimi amici di un altro affiliato. Lui (Nicola Del Villano nda) teneva molto a loro, diceva a tutti noi del clan che erano i suoi fraterni amici. I Morico non so se facessero estorsioni o altro però di certo Nicola Del Villano le faceva. Loro sapevano benissimo lui chi era e di certo non era Padre Pio”.

Sono le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Massimiliano Caterino nel processo a carico del 're del pane' Gianni Morico, di suo fratello Vincenzo, di Vincenzo Conte alias “Nas e’can”, Alfonso Cacciapuoti e Benito Natale, accusati a vario titolo di illecita concorrenza con violenza e minaccia, tentata estorsione ed estorsione con l'aggravante della metodologia mafiosa. È quanto accaduto nel corso dell'udienza celebrata dinanzi alla Prima Sezione Penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in composizione collegiale, presieduta dal giudice Sergio Enea. Il collaboratore di giustizia ha chiarito al collegio ed al Sostituto Procuratore Giorgia Da Ponte della Dda di Napoli che lui conosceva gli altri imputati ovverosia Benito Natale, Vincenzo Conte e Alfonso Cacciapuoti in quanto affiliati al clan dei Casalesi ma di non aver alcun ricordo in merito a delle estorsioni perpetrate dagli imputati o di un coinvolgimento dei fratelli Morico. Va detto che Caterino, come i collaboratori di giustizia finora escussi nel corso del processo, sono già stati oggetto di valutazione in un altro procedimento penale a carico di Gianni Morico in merito alle ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa. Processo che si è concluso con l'assoluzione in via definitiva.  Si torna in aula nel mese di gennaio per l’escussione del collaboratore di giustizia Roberto Vargas e dell’imputato Benito Natale.

Secondo la ricostruzione della Dda partenopea Vincenzo Morico nel giugno 2016, in qualità di produttore e fornitore di pane, avrebbe compiuto atti di illecita concorrenza mediante minaccia nei confronti di un rivenditore di Grazzanise costringendo quest'ultimo a fissare il prezzo di rivendita del pane acquistato da diverso fornitore, cioè suo fratello Gianni Morico, ad un prezzo superiore ad un euro e quindi superiore al prezzo praticato dall'imputato. Per rendere più convincente la minaccia avrebbe strappato via il cartellone pubblicitario delle offerte del pane a bordo di una Mercedes Classe A.

Accuse con l'aggravante di aver agito con metodo mafioso consistito nel prospettare alla vittima in caso di rifiuto conseguenze violente grazie alla vicinanza col clan dei Casalesi. In merito a Gianni Morico i magistrati antimafia gli contestano di aver accompagnato il titolare di un centro scommesse a Capua vittima di una tentata estorsione ad opera di Alfonso Cacciapuoti capozona di Grazzanise per conto del clan dei Casalesi. Per gli inquirenti Gianni Morico avrebbe accompagnato la vittima a casa dell'affiliato al clan per agevolare la riscossione. Per gli inquirenti sarebbe accaduto nel 2007. Nel corso dell'udienza sono state acquisite le dichiarazioni dell’ex collaboratore di giustizia Attilio Pellegrino. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Paolo Raimondo, Giuseppe Stellato, Claudio Sgambato, Angelo Raucci, Alfonso Quarto, Laura Lombardi.

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