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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Bellona

Botte e abusi sull'ex moglie, gli amici della coppia: "Solo litigi"

I testimoni della difesa ripercorrono la crisi tra gli ex coniugi e l'infedeltà della vittima

“Erano normali litigi di coppia non maltrattamenti veri e propri. Tutte le coppie litigano e spesso in malo modo. Lui aveva scoperto la relazione extraconiugale, non accettava che lei gli fosse stata infedele. Sapevamo che tra loro c’erano problemi di coppia ed anche che lei avesse un altro. Solo lui non lo sapeva, si sa il tradito è sempre l’ultimo a sapere le cose”.

Sono le dichiarazioni rese dagli amici di G.M., 49enne di Bellona, finito davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta dal giudice Sergio Enea con a latere i giudici Giuseppe Zullo e Norma Cardullo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per maltrattamenti contro l'ex moglie, violenza sessuale, violazione degli obblighi di assistenza familiare in caso di separazione. Dalle testimonianze degli amici degli ex coniugi, chiamati in tribunale dalla difesa dell'imputato, è emerso uno scenario di profonda crisi ma, a detta loro, litigi che rientravano nelle consuete dinamiche di una coppia ormai al capolinea. Lo stesso imputato nella precedente udienza, escusso dal sostituto procuratore Iolanda Gaudino, negò le contestazioni mosse dalla Procura ammettendo la sola violazione degli obblighi di assistenza familiare. “Ero in difficoltà economica e non potevo darle soldi”. Una affermazione che fece fatto sorgere non pochi dubbi alla luce del fatto che G.M. aveva ricevuto un corrispettivo di circa 100.000 euro come quota per la vendita di un immobile di famiglia. Lo stesso presidente del collegio ha chiesto come mai avendo tale disponibilità economica comunque si fosse reso responsabile degli omessi assegni di mantenimento. L’imputato ammise di aver reinvestito tutto il capitale e che tali investimenti si sono rivelati un fallimento. Si torna in aula verso la fine del mese di febbraio per l’escussione la discussione dei legali e la requisitoria del pm.

Secondo quanto ricostruito G.M. aveva un atteggiamento prevaricatore ed umiliante assunto nei confronti dell'ex moglie che "non aveva neppure la vergogna di umiliarla pubblicamente" secondo i narrati degli amici e familiari della vittima. Morbosamente geloso controllava l’ex moglie nei suoi spostamenti dando in escandescenza quando sentiva minacciato il suo senso del controllo. Era convinto che la donna lo tradisse. Una sera del mese di aprile del 2016 si reso responsabile di un episodio di violenza sessuale nei confronti dell’ex compagna. Una violenza che si consumò in pochi minuti e che la donna vessata e maltrattata dal 2005 ha trovato il coraggio di denunciare non solo alla madre ma anche a due amiche che escusse hanno confermato il racconto della vittima oltre che riferire sui quotidiani insulti, epiteti oltraggiosi, gli schiaffi sulla nuca e lo stato di infelicità dell'amica. Le parti offese si sono costituite parti civili rappresentate dall'avvocato Giuseppe Conte. L'imputato è difeso dall'avvocato Filippo Barberi Spirito.

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