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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Trentola-Ducenta

Processo Jambo, Dda: "Zagaria ha investito oltre un miliardo grazie a prestanome Falco"

Il magistrato antimafia nella sua requisitoria ricostruisce la capacità del boss di infiltrarsi nell'imprenditoria e nella pubblica amministrazione

Il boss Michele Zagaria avrebbe investito un miliardo e mezzo delle vecchie lire nel Jambo di Trentola Ducenta attraverso il suo 'protetto' Alessandro Falco, patron del centro commerciale . Decisivo per la realizzazione dei 'piani' del boss dei Casalesi, il ruolo dell'ex primo cittadino di Trentola Ducenta, Michele Griffo. Questa la ricostruzione del sostituto procuratore della Dda di Napoli Maurizio Giordano nel primo atto della sua lunga requisitoria nel processo per infiltrazione camorristica per la realizzazione del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, che si sta celebrando dinanzi alla Prima Sezione Penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Francesco Ciocia con a latere Eugenio Polcari e Marzia Pellegrino.

Tre sentenze storiche come la sentenza 'Medea', ' Croce Nera', 'Clp Concordia' e la recentissima (giugno 2023) 'Jambo' sono state prese come riferimento del pm della Dda partenopea per evidenziare "la grande capacità del clan dei Casalesi ed in particolare di Michele Zagaria di inserirsi nel tessuto delle pubbliche amministrazioni e dell'imprenditoria". A parere del magistrato antimafia "sono sentenze utili per capire il contesto attuale del quadro probatorio odierno seppur abbia radici lontane. Si tratta di una vicenda fatta di molte prove dichiarative e fattuali. Tra quelle dichiarative sicuramente hanno preminenza quelle di alcuni collaboratori di spicco del clan come Dario De Simone storico capozona di Trento la Ducenta a cui si rivolse Alessandro Falco per una vicenda personale proprio perché riconosciuto come protetto da Zagaria. Altra dichiarazione chiave è stata quella di Antonio Iovine al quale lo stesso Michele Zagaria avrebbe confidato di aver investito un miliardo e mezzo di lire nel Jambo. C'è quindi un continuo parallelismo tra la figura di Zagaria ed il Jambo".

"Due sono le posizioni preminenti nella vicenda e sono quelle di Alessandro Falco e di Michele Griffo con due ruoli ben distinti -  ha spiegato il pm - Falco come prestanome e fiduciario di Michele Zagaria nonché tesoriere delle casse del clan. Griffo come primo cittadino di Trentola Ducenta su cui Zagaria avrebbe fatto pressione per la realizzazione del Jambo. Figure di rilievo di cui ha parlato anche l'amministratore delegato di Zagaria ossia Massimiliano Caterino nei rapporti all'esterno con imprenditori e amministratori. Ha riferito di una relazione collusiva tra Falco e Zagaria e dell'intervento di Griffo per l'effettiva realizzazione del centro commerciale. Senza dimenticare lo sfogo in carcere di Zagaria stesso in carcere sull'investimento effettuato nel Jambo".

Sotto processo sono finiti l'ex primo cittadino di Trentola Michele Griffo, il patron del centro commerciale Jambo Alessandro Falco e suo fratello Ortensio Falco e Nicola Picone per la realizzazione e la gestione del centro commerciale Jambo per il quale si sarebbe favorito il clan dei Casalesi fazione Zagaria. Secondo la ricostruzione del magistrato antimafia il clan dei Casalesi avrebbe messo lo zampino nella realizzazione del centro commerciale e proprio l'amministrazione comunale guidata da Griffo prima e quella successiva avrebbero favorito l'ampliamento della struttura che in pochi anni da piccolo centro commerciale divenne una delle più importanti strutture in Campania.  L'ex primo cittadino di Trentola Ducenta nel corso dell'udienza ha rinunciato alla prescrizione dei reati contestatigli. Il pubblico ministero ha annunciato la richiesta di assoluzione da tutti i reati amministrativi contestati a Griffo e per cui l'ex primo cittadino venne arrestato. Una decisione fondata anche sulla consulenza del perito nominato dal tribunale che ha evidenziato la regolarità dei titoli edilizi autorizzati. Si torna in aula nel mese di febbraio per il secondo atto della requisitoria del pm Giordano.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Carlo De Stavola, Paolo Trofino, Giuseppe Stellato, Alfonso Furgiuele, Domenico Cesaro, Pasquale Davide De Marco, Claudio Botti, Alfredo Marrandino. Tra le parti civili sono impegnati gli avvocati Gerardo Tommasone, Giovanni Zara, Simone Crisci, Rosario Santella.

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