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Cronaca Trentola-Ducenta

Le mani dei Casalesi sul centro commerciale, al via le discussioni dei legali

Gli avvocati di Nicola Picone: "Estraneo ad ambienti criminali, è un brav'uomo"

Al via le discussioni dei legali nel processo per infiltrazione camorristica per la realizzazione del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, che si sta celebrando dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Francesco Ciocia, con a latere Eugenio Polcari e Marzia Pellegrino.

A prendere la parola nell’interesse di Nicola Picone, gli avvocati  Pasquale Davide De Marco e Claudio Botti per i quali “Nicola Picone non è vicino agli ambienti della droga. L’unico motivo per il quale è stato coinvolto nella vicenda giudiziaria è solo perchè fratello di Vincenzo Picone che si è macchiato di molti resti per i quali è stato condannato. A Nicola Picone è stato contestato che avesse favorito gli interessi del clan in cambio di appoggi elettorali. In realtà la sua passione per la politica Nicola Picone la coltivava da sempre e non aveva bisogno che la camorra alimentasse qualcosa, il suo pacchetto di voti con i fidelizzati li aveva di suo. I collaboratori di giustizia infatti non hanno mai parlato di coinvolgimenti di Nicola Picone con il clan anzi ne hanno parlato come di una persona perbene che ha sempre avuto paura della sua stessa ombra. In tutti questi anni non si è assistito ad altro che una devastazione personale e professionale di un brav’uomo”.

Una estraneità alla contestazione originaria di concorso esterno ad associazione di tipo mafioso l’ha ravvisata pure il sostituto procuratore della Dda di Napoli Maurizio Giordano che ne chiese l’assoluzione nel corso della sua requisitoria. Il magistrato antimafia ha richiesto per il reato di associazione a delinquere aggravata dall'agevolazione mafiosa: 11 anni di reclusione per Alessandro Falco, il patron del centro commerciale Jambo; 8 anni di reclusione per Michele Griffo, ex sindaco di Trentola Ducenta. Assoluzione per entrambi da tutti i reati contravvenzionali (per i quali già lo stesso primo cittadino aveva rinunciato alla prescrizione). Invocata l'assoluzione per Ortensio Falco, a cui era contestato il reato di intestazione fittizia di beni, e per Nicola Picone, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Richiesta di non luogo a procedere per Nicola Pagano per sopraggiunta morte del reo.

Richiesto dal pm della Dda partenopea anche il sequestro del 51% delle quote societarie della Cis Meridionale, di proprietà di Alessandro Falco ma ascrivibili, per la Dda, a Michele Zagaria in quanto socio occulto del mega colosso commerciale di Trentola Ducenta. Secondo la ricostruzione del magistrato antimafia il clan dei Casalesi avrebbe messo lo zampino nella realizzazione del centro commerciale e proprio l'amministrazione comunale guidata da Griffo prima e quella successiva avrebbero favorito l'ampliamento della struttura che in pochi anni da piccolo centro commerciale divenne una delle più importanti strutture in Campania. Si torna in aula nel mese di marzo per il prosieguo delle discussioni dei legali.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Carlo De Stavola, Paolo Trofino, Giuseppe Stellato, Alfonso Furgiuele, Domenico Cesaro, Pasquale Davide De Marco, Claudio Botti, Alfredo Marrandino. Tra le parti civili sono impegnati gli avvocati Gerardo Tommasone, Giovanni Zara, Maria Corvino, Simone Crisci, Rosario Santella.

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