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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Aversa

Giudice condanna pizzeria dopo il ricorso del condominio

La proprietà dell'attività commerciale dovrà mettersi in regola con le canne fumarie

Una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) della Campania, presieduto da Anna Pappalardo, ha respinto il ricorso presentato dalla società gestrice di una famosa pizzeria di Aversa. Situata al piano terra di un condominio di lusso in viale Olimpico, la pizzeria era stata oggetto di controversie a causa dei fumi delle cucine.

La questione risale all'aprile del 2022, quando il Comune di Aversa aveva emesso un'ordinanza che vietava alla pizzeria di convogliare i fumi delle cucine nelle bocchette-griglie di evacuazione preesistenti nell'edificio. L'ordinanza richiedeva che i fumi fossero invece canalizzati attraverso apposite canne fumarie.

I condomini del condominio avevano denunciato, tramite i loro legali, che i condotti utilizzati come canne fumarie non erano idonei per ospitare questa attività. Questi condotti si trovavano in spazi interni, tra cui un locale uso ufficio frazionato senza titolo esposto e due locali uso deposito per derrate alimentari, oltre a spazi esterni condivisi con il condominio. Inoltre, i residenti avevano lamentato l'odore persistente di vari tipi di cibi, tra cui pesce, carne, uova, fritture e dolci, che si diffondeva dalle 11 del mattino fino a mezzanotte, causando inquinamento e disturbo all'intero condominio. Questa situazione aveva costretto i condomini a chiudersi in casa e a evitare di stendere la biancheria all'aperto.

Dall'altra parte, la società gestrice della pizzeria aveva cercato di annullare l'ordinanza comunale presentando ricorso. Tuttavia, i giudici amministrativi hanno respinto il ricorso basandosi sul parere dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpac). L'Arpac aveva ritenuto "inadeguato" il sistema di abbattimento dei fumi "a carboni attivi" in uso alla pizzeria. Di conseguenza, la sentenza del Tar Campania stabilisce che la pizzeria dovrà realizzare canne fumarie indipendenti per continuare la propria attività.

La società impugnerà il verdetto al Consiglio di Stato. I legali del ristorante sostengono che sia erroneamente applicato il regolamento comunale in quanto non tiene conto dei progressi tecnologici che hanno consentito la realizzazione di impianti più efficienti per l'evacuazione dei fumi. Si tratta di impianti che in diversi centri storici di altre città italiane sono perfettamente funzionanti e ben mantenuti, come confermato sia dall'Asl che dall'Arpac per migliaia di attività: a maggior ragione, ritengono i legali, dovrebbe essere consentita la somministrazione al locale, peraltro ubicato in una zona periferica di Aversa e, pertanto, trovano ingiusta l'applicazione selettiva dell'articolo 30 edilizie nella città di Aversa. Di qui l’impugnazione della sentenza del Tar davanti ai giudici di Palazzo Spada che fisserà l’udienza per la trattazione del caso.

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