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Parcheggi privati nei pressi del palazzo di giustizia, in cella 50enne per tentata estorsione

Santa Maria Capua Vetere - Nella giornata di oggi, a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con la locale Stazione...

Nella giornata di oggi, a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), i militari del Nucleo Operativo e

Radiomobile della Compagnia di Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione

con la locale Stazione Carabinieri, hanno dato esecuzione a ordinanza di custodia cautelare al

regime degli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli su conforme

richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di Casertano

Vittorio, 50 anni, per tentata estorsione. Il provvedimento della Procura scaturisce da indagini condotte tra i mesi di luglio e agosto 2015, dai Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere sotto la direzione della DDA di Napoli, a seguito della denuncia sporta dal presidente di una cooperativa che, all'indomani della stipula del contratto di affitto per la gestione di parcheggi privati ubicati nei pressi del palazzo di giustizia di Santa Maria Capua Vetere, riceveva una serie di minacce e aggressioni, sia fisiche che verbali da parte del Casertano, soggetto conosciuto quale gestore di fatto del parcheggio sito davanti al locale commissariato. Come riportato dal GIP nell’ordinanza di custodia cautelare, "le indagini hanno permesso di appurare che: già a partire dall’anno 2014, allorché vi erano stati alcuni tentativi di “avvicinamento” delle persone offese volte a dissuaderle dal partecipare all’affare; all’indomani della stipula del contratto di affitto agli avvertimenti erano seguite vere e proprie minacce ed aggressioni anche fisiche da parte del Casertano; le minacce venivano portate avanti con il gergo criminale tipico del contesto camorristico con le frasi “sono uno che sta in mezzo alla strada” “mi sono fatto dieci anni di carcere”, al fine di dare risalto alla propria caratura criminale; il Casertano Vittorio è considerato soggetto affiliato al Clan Belforte di Marcianise e già in passato era stato raggiunto da provvedimenti giudiziari per la propria appartenenza al Clan per conto del quale, presso il parcheggio di cui aveva la disponibilità, avrebbe custodito armi e veicoli utilizzati per commettere reati, e per aver tentato di imporre il racket della macchinette sui bar della città del foro all’indomani della disarticolazione del Clan Amato che storicamente gestiva l’attività". Il GIP ha sottolineato, nella parte relativa alle esigenze cautelari, come "la condotta, per le modalità di azione e le circostanze fattuali in cui è maturata, induca a ritenere concreto ed attuale il pericolo di condotte recidivanti e tanto anche in considerazione della personalità dell’indagato come emerge dai precedenti penali a suo carico". Il provvedimento si colloca nell’ambito delle numerose indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed incentrate sul Comune di Santa Maria Capua Vetere che già hanno portato alla disarticolazione prima del Clan Amato e quindi del Clan Fava, mantenendo viva l’attenzione all’evoluzione delle realtà criminali del territorio.
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