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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Omicidio di camorra, chiesto oltre un secolo di carcere

Processo col rito abbreviato per Belforte, Napolitano, Cirillo ed il pentito

Trent’anni di carcere per Domenico Belforte, Felice Napolitano e Cirillo. E’ questa la richiesta di condanna avanzata dal pm della Dda quest’oggi nel processo per l’omicidio di Angelo Piccolo commesso dai killer del clan Belforte che si sta svolgendo con rito abbreviato. Chiesti 13 anni di carcere per il capoclan pentito Salvatore Belforte e l’assoluzione di Antimo Piccolo. I quattro sono ritenuti responsabili dell'omicidio di Angelo Piccolo, reato aggravato dalla finalità mafiosa, avvenuto a Casoria il 14 marzo 1996. Le indagini hanno ricevuto "un determinante impulso dalle dichiarazioni rese da numerosi collaboratori di giustizia", tra i quali Antonio Iovine e, dal 2015, Salvatore Belforte, esponente apicale dell'omonimo clan. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'omicidio sarebbe maturato nell'ambito della dura contrapposizione tra il clan Belforte, detto anche dei "Mazzacane", e il clan Piccolo, detto dei "Quaqquaroni", del quale la vittima era esponente apicale. 

La storia della faida

Tra il 1994-1995 maturavano gli eventi prodromici all’omicidio di Piccolo Angelo. In particolare, Felice Napolitano, detto “Capitone”, fino ad allora killer del clan Piccolo, e i fratelli Domenico e Salvatore Belforte, durante un periodo di comune detenzione nel carcere di Benevento, stringevano un patto segreto che prevedeva il passaggio di numerosi affiliati del clan Piccolo nelle file del clan Belforte e l’eliminazione dei restanti esponenti rimasti fedeli al capo clan Angelo Piccolo. L’accordo aveva consentito ai transfughi ed ai nuovi alleati di attirare in trappole mortali gli uomini più fidati di Piccolo: Alfredo Di Giovanni, ucciso il 11.10.1995, Francesco Lasco, ucciso il 30.12.1995, Raffaele Piccolo, ucciso il 1.2.1996 e lo stesso boss che viene ucciso a Caivano il 14.3.1996. Era riesplosa così, nella seconda metà degli anni novanta, la faida tra le due famiglie che aveva colpito ancora profondamente la famiglia Piccolo con l’omicidio di Piccolo Giovanni, altro fratello di Antimo ed Angelo, ucciso nella propria stanza da letto il 5.12.1997. Qualche mese prima, il 10.4.1997, per un regolamento di conti interno al clan Belforte, erano stati uccisi i coniugi Letizia Biagio e Breda Giovanna.

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