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Cronaca Maddaloni

Omicidio, le confessioni non bastano: chiesti 2 ergastoli

Mano pesante della Dda. Venti anni per il primo che ha confessato

Ergastolo per Antonio Esposito, alias o' Sapunar, e per Antonio Mastropietro; vent'anni per Domenico Senneca. Sono state queste le richieste di pena invocate dal pm della Dda Luigi Landolfi al termine della sua requisitoria pronunciata stamattina dinanzi alla Corte d'Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Napoletano, nel processo per l'omicidio di Daniele Panipucci avvenuto a Maddaloni nel maggio 2016 con la vittima che spirò in ospedale il 3 giugno.

Una discussione durata circa 3 ore durante la quale Landolfi ha ricostruito il contesto in cui è maturato l'omicidio. Per il pm "Panipucci è stato ammazzato perché non voleva più spacciare droga per conto di Antonio Esposito che si era convinto che la vittima fosse un confidente dei carabinieri. Nel mese di maggio ci fu un consistente sequestro di droga con l'arresto di due uomini di Esposito. Un danno per il quale Esposito si è lamentato pubblicamente, incolpando Panipucci".

Effettivamente Esposito ha reso esame durante il processo, ammettendo di aver sparato accidentalmente, "di essere inciampato", ha detto il pm. Una ricostruzione "degna di Guerre Stellari - ha detto Landolfi - dichiarazioni vergognose". L'unico colpo sparato, secondo quanto ha riferito il pm dell'antimafia, è stato "dritto leggermente da sinistra. Una traiettoria incompatibile con quanto ci dice Esposito". Per il pm "l'omicidio non è - dunque - avvenuto per caso".

Per quanto riguarda Mastropietro, invece, Landolfi ha parlato del suo ruolo apicale nell'organizzazione dedita allo spaccio, targato Belforte. "Mastropietro aveva il ruolo di capo - ha detto Landolfi - Aveva il compito di prendere i soldi dai capipiazza. In questo i maddalonesi hanno imparato dai Casalesi. Maddaloni, inoltre, è un territorio spartiacque e se non appartieni al clan non puoi raccogliere i ratei delle piazze di spaccio. Il suo ruolo è chiaro anche quando viene arrestato ed incarica la moglie di raccogliere i soldi". Sulla partecipazione di Mastropietro all'omicidio il pm non ha dubbi. "È Mastropietro ad avvisare del passaggio dell'auto di Panipucci davanti allo chalet del paninaro, è Mastropietro a prendere l'appuntamento". Inoltre per il pm "Mastropietro era distante non più di un metro come dimostrano le particelle rinvenute sulle sue mani dallo stub".

Senneca, invece, era in macchina ma "ha accettato che potesse accadere qualcosa a Panipucci sapendo della personalità violenta. Per lui c'è il dolo eventuale, partecipa a titolo di concorso" anche se "avrebbe potuto avvisare il 118 e magari salvare la vita a Panipucci". 

In conclusione, oltre alle richieste di condanna, il pm ha chiesto l'isolamento diurno per 2 anni sia per Esposito che per Mastropietro.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Dezio Ferraro, Michele Ferraro e Romolo Vignola. 

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