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Cronaca San Tammaro

Lavoretano colpevole dell'omicidio della moglie Katia: confermata condanna a 27 anni

La parola fine sul delitto Tondi pronunciata dalla Cassazione: ricorso inammissibile

Emilio Lavoretano ha ucciso la moglie Katia Tondi. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza a 27 anni per il delitto avvenuto nel 2013 in un appartamento del parco Laurus di San Tammaro. 

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali di Lavoretano - difeso dagli avvocati Alfredo Gaito, Carlo De Stavola ed Elisabetta Carfora - e convalidato la doppia sentenza di condanna pronunciata dalla Corte d'Assie di Santa Maria Capua Vetere poi confermata dalla Corte d'Assise d'Appello di Napoli. I familiari di Katia Tondi si sono costituiti parte civile con gli avvocati Gianluca Giordano, Giovanni Plomitallo e Gianfranco Carbone. 

Era il 20 luglio del 2013 quando in un appartamento del terzo piano del Parco Laurus Katia Tondi venne trovata senza vita. Fu lo stesso marito, Emilio Lavoretano, ad allertare i soccorsi: "Correte", aveva detto al 113. Dai primi accertamenti emerse subito che Katia Tondi fu uccisa per strangolamento. 

Le indagini misero nel mirino Lavoretano, ritenuto unico responsabile del delitto. Secondo l'impianto accusatorio l'omicidio consumatosi tra le mura domestiche della giovane mamma sarebbe avvenuto tra le 18 e le 19, orario in cui Emilio Lavoretano sarebbe stato in casa. Una prova fornita dalla misurazione della temperatura corporea con cui venne stabilito l'orario del decesso e la presenza di Emilio in casa. 

Per il delitto della moglie Lavoretano si è sempre dichiarato innocente. Ora, però, la parola fine incisa nella sentenza della Suprema Corte. Il ricorso è inammissibile, Emilio è colpevole e dovrà scontare 27 anni di carcere. 

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