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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Cellole

Molotov in Municipio, vigilanza a casa del sindaco

Il primo cittadino al momento dello scoppio era in Prefettura per acquisire un bene confiscato alla camorra

Sono momenti di forte preoccupazione tra gli amministratori e i dipendenti del Comune di Cellole, dopo il fallito attentato che ha avuto luogo al palazzo municipale la scorsa mattina. Un ordigno rudimentale, posizionato al primo piano lungo il corridoio che collega la sala consiliare con l'ufficio protocollo, è stato fortunatamente incendiato prima che la miccia raggiungesse l'innesco, evitando così l'esplosione. Le fiamme hanno comunque invaso gli uffici e il corridoio, lasciando pareti e soffitto anneriti. Solo l'intervento rapido di un dipendente, armato di estintore, ha limitato i danni.

L'incidente inquietante, molto probabilmente un avvertimento intimidatorio, ha spinto il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza a convocare una riunione d'urgenza a Caserta. Il prefetto Giuseppe Castaldo ha guidato la riunione, alla quale ha partecipato il sindaco di Cellole, Guido Di Leone. Al momento dell'attentato, Di Leone si trovava in Prefettura per l'acquisizione di un bene confiscato alla camorra, una villa appartenuta al boss Mario Esposito. La coincidenza è sottolineata, ma le indagini dovranno stabilirne la natura.

Come misura precauzionale, è stata istituita una vigilanza presso la residenza privata e il Municipio di Di Leone, con un aumento dei passaggi delle pattuglie delle forze dell'ordine. I controlli sull'intero territorio sono stati intensificati, coinvolgendo carabinieri, polizia e finanzieri. Non è escluso che al sindaco possa essere assegnata una scorta.

L'inchiesta, condotta dai carabinieri, analizza le immagini delle telecamere di videosorveglianza del Comune per individuare gli accessi. Dai filmati emerge la presenza di una persona, mentre i dipendenti e gli utenti degli uffici al momento dell'incendio vengono ascoltati. Al momento, nessuno sembra aver notato movimenti sospetti. L'ipotesi prevalente è che si tratti di un atto intimidatorio, ma le ragioni e i mandanti sono ancora sconosciuti.

“È gravissimo l’attentato messo in atto nei corridoi del comune di Cellole, in provincia di Caserta. Per puro caso la bottiglia incendiaria è andata a fuoco prima che la miccia raggiungesse l’innesco. Il sindaco Guido Di Leone e tutta l’amministrazione da anni sono impegnati in un’opera di risanamento, di lotta alla illegalità, di trasparenza degli appalti e proprio mentre qualcuno vigliaccamente attentava alla vita dei dipendenti comunali, il sindaco si trovava in prefettura per l’affidamento di un bene sequestrato alla camorra. Sono sicuro che le indagini faranno presto il loro corso. Al sindaco e alla amministrazione va tutta la mia solidarietà e vicinanza. Da cittadino onorario di Cellole sono a loro disposizione. Non lasceremo che la camorra vinca. Mai”. Così in una nota il vicepresidente della Camera, Sergio Costa.

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