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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Aversa

Marche da bollo 'smacchiate e riscritte': così gli avvocati truffavano lo Stato

Il metodo utilizzato svelato dai carabinieri nel maxi processo a carico di 27 legali

Le marche da bollo venivano 'smacchiate' e 'riscritte'. Lo hanno confermato i militari del nucleo antifalsificazione monetaria dei carabinieri di Roma nel corso dell'udienza celebrata all'aula bunker di Napoli nel processo che vede imputati ben 27 avvocati - quasi tutti civilisti - accusati dell'utilizzo di marche false. 

I militari, escussi dinanzi al giudice Iaccarino del tribunale di Napoli Nord, hanno individuato due metodi utilizzati dagli imputati. Uno prevedeva l'utilizzo di marche da bollo false in partenza ma che erano "facilmente individuabili". L'altro, invece, era più ingegnoso e prevedeva lo smacchiamento con l'acetone del valore della marca che poi veniva riscritto. In questo modo l'identificativo della marca risultava emesso regolarmente anche se il valore era di importo decisamente inferiore. Si torna in aula a dicembre. 

Sotto processo sono finiti quasi tutti avvocati civilisti (solo uno di loro è un collaboratore di studio) residenti a Giugliano in Campania, Napoli, Recale, San Cipriano d'Aversa, Casal di Principe, Afragola, Torre del Greco, Pomigliano d'Arco, Cesa, Marano di Napoli, Frignano, Aversa, Castel Volturno, Praia a Mare, Melito, Casoria. Complessivamente nel mirino sono finite marche da bollo contraffatte con un danno per lo Stato di oltre 52mila euro.

Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Domenico Smarrazzo, Celestino Gentile, Alfonso Quarto, Gerardo Marrocco, Carmine Capasso, Afrodite Della Gatta, Massimo D'Errico, Vincenzo Romano, Luigia Martino, Alfonso Furgiuele ed Enrico Iascone Maglieri.

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