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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Investe parente con l'auto: assolto ex maresciallo dell'Aeronautica

Il giudice lo ha scagionato dall'accusa

Assolto perché il fatto non sussiste il maresciallo dell’aeronautica in pensione Pasquale Russo, 65 anni, di Santa Maria Capua Vetere. Questo il verdetto emesso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Alessandra Cesare. Accolte le richieste dei suoi difensori, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, che avevano concluso per l’assoluzione del loro assistito a fronte della ferma richiesta di condanna del pubblico ministero che aveva invocato la pena di sei mesi di carcere senza la sospensione. I fatti risalivano a circa 7 anni fa quando il sottufficiale venne denunciato da un suo parente che lamentava di essere stato investito con la sua autovettura dal militare e addirittura poi si era recato presso l’ospedale di Santa Maria Capua Vetere dove gli avevano riscontrato una contusione all’anca in seguito dell’urto ricevuto.

AGGIORNAMENTO ORE 7 DEL 26 FEBBRAIO 2023. Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'avvocato Enrico Monaco, rappresentante della parte lesa del processo. "P.R., già pregiudicato per fatti commessi in danno del fratello minore, non è stato assolto “con formula piena”, bensì con la formula dubitativa. Benché il magistrato, la dr.ssa Cesare, abbia riservato la motivazione in 90 giorni, è plausibile ritenere che il provvedimento si giustifichi in ragione dell’alta cifra di litigiosità tra le parti, che non consente di assumere una decisione “oltre ogni ragionevole dubbio”. Questo nulla toglie a una evidenza non revocabile in dubbio: P.R., ma anche V.R., sono stati protagonisti di reiterate, quanto improvvide iniziative giudiziarie nei confronti del fratello minore A., che non hanno mai avuto conforto dagli esiti dei processi. Anzi, i due, P. e V., non solo non hanno mai visto condannato il fratello A., ma hanno dovuto sempre avvantaggiarsi della prescrizione, per sfuggire alle loro responsabilità. Solo in una occasione la prescrizione non è servita a occultare la responsabilità dei due ed è stata la volta che ha visto P.R. condannato in via definitiva. Questi sono fatti, non chiacchiere. E sono fatti pure le pendenze, che ancora vedono alla sbarra P. e V.R. per fatti gravi: da ultimo per false dichiarazioni in atti pubblici, nei quali – per chissà quali meccanismi della memoria – avevano dimenticato di indicare A. tra i comproprietari dell’immobile in cui risiedono. Di questo a brevissimo avrà modo di occuparsi il locale Tribunale".

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