Infermiere vittima di calunnia e falsa testimonianza: a processo la collega per falso stalking
La donna aveva denunciato l'uomo ma il giudice ha ribaltato tutto e quindi ora è partito un altro procedimento penale
Una vicenda giudiziaria dai contorni intricati e gravi ha scosso le comunità di Cellole e Sessa Aurunca. La storia ha inizio con una denuncia di stalking e interferenza illecita nella vita privata presentata alcuni anni fa da un'assistente infermieristica presso il San Rocco di Sessa Aurunca, nei confronti del suo collega di lavoro di Cellole.
L'indagine e il processo, condotti dal Giudice Monocratico di Santa Maria Capua Vetere, hanno portato alla ribalta una serie di fatti sorprendenti. L'uomo, difeso dall'avvocato Lorenzo Montecuollo, è riuscito a dimostrare la propria innocenza durante il processo, venendo assolto dalle accuse di stalking. Inoltre, è emerso che invece la donna è incappata in numerose contraddizioni e falsità durante le sue dichiarazioni.
In particolare, durante l'udienza è stato visionato un video che ha smentito drasticamente le affermazioni della donna. Nel video, si vede chiaramente la presunta vittima di stalking posare consapevolmente per fotografie intime, ridere e commentare le immagini. Questa evidenza ha portato il giudice a mettere in dubbio la credibilità della infermiera, definendo la sua condotta "ancora più censurabile" dato il suo atteggiamento disinvolto e aperto riguardo alla sua vita privata.
Dopo l'assoluzione dell'infermiere, è stato presentato un corposo esposto presso il commissariato di Polizia di Sessa Aurunca, denunciando la donna a questo punt per falsa testimonianza e calunnia. Questo ha portato all'apertura di un procedimento penale. In seguito alla discussione preliminare, il giudice ha deciso di rinviare a giudizio la signora per il reato di falsa testimonianza, mentre la calunnia è stata prescritta.
