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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Droga e cellulari in carcere, arrivano gli "abbattitori" di droni

Si è conclusa la procedura di gara per schermare la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere

Si sono concluse le gare d'appalto per gli abbattitori dei droni attraverso i quali vengono introdotti cellulari o droga all'interno dei penitenziari. I dispositivi verranno installati anche a Santa Maria Capua Vetere. Lo rende noto il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli all'esito di un colloquio con il provveditore regionale per le carceri Lucia Castellano. 

"Un fenomeno che denuncio da anni e cha raggiunto punte intollerabili di visibilità con dirette live dall’interno delle celle, messaggi in codice rivolti a complici e nemici all’esterno, detenuti che diventano star del web animando chat con centinaia di partecipanti e alimentando a dismisura la cultura della violenza e della sopraffazione, tipiche dei criminali, come evidenziato in un articolo di Repubblica. Trovo paradossale che questi soggetti prima realizzano video all’interno delle celle, cosa assolutamente vietata, e poi i loro avvocati, come è capitato a me, intimano di cancellare i video ripostati perché violano il diritto alla privacy. Ma di quale diritto alla privacy parliamo? Contro questa deriva, oltre all’adozione delle misure annunciate dal Provveditore e alla schermatura totale dei penitenziari da me richiesta più volte, occorre potenziare le attività di web patrolling prevedendo l’impiego di una vera e propria task force per prevenire questi fenomeni e intervenire tempestivamente nei confronti di chi aggira le regole delle carceri alimentando quello che in molti chiamano ‘carceri social club’", commenta Borrelli. 

A metà luglio, proprio a Santa Maria Capua Vetere, quattro persone vennero tratte in arresto all'esterno del penitenziario con droga, telefoni (tra cui microcellulari) ed un drone. Secondo gli inquirenti gli indagati erano pronti ad introdurre droga con il velivolo pilotato a distanza. Il procuratore Renzulli della Procura di Santa Maria Capua Vetere aveva commentato l'operazione evidenziando un "fiorente commercio di droga e telefonini all'interno del carcere". 

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