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Cronaca Castel Volturno

Ragazzino accusa pusher: "Mi vende la droga". Ma il giudice non gli crede

Annullata l'aggravante della cessione di stupefacenti a minori per un 25enne

Dichiarazioni inutilizzabili ed esclusione dell'aggravante della cessione di droga a minori. È stata questa la decisione della Ottava Sezione del Riesame del tribunale di Napoli presieduta dal giudice Vito Maria Giorgio Purcaro nei confronti di un Vito Antonio P., 25enne residente a Castel Volturno, tratto in arresto lo scorso 3 maggio insieme ad altri due ragazzi, anch'essi residenti a Castel Volturno, ritenuti responsabili di possesso e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio con l'aggravante di cessione di sostanze stupefacenti a minori.

Il giudice partenopeo a seguito dell'accoglimento dell'istanza di riesame presentata dall'avvocato Mario Angelino nell'interesse di del 25enne ha annullato la parte dell'ordinanza cautelare contenente l'aggravante della cessione di stupefacenti a minori. Il giudice inoltre non ha ritenuto attendibili le dichiarazioni rese dal minore acquirente che lo indicava quale suo pusher e grazie alle quali si diede inizio all'attività di indagine.

Nei confronti dei tre indagati è stata data esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari coercitive emessa dal gip Orazio Rossi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere poiché ritenuti responsabili di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. I provvedimenti cautelari sono stati adottati all'esito di una complessa ed articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri del Reparto Territoriale della compagnia di Mondragone. Le attività investigative, iniziate nel marzo del 2020 e terminate nel mese di dicembre dello stesso anno, hanno consentito di accertare un'intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana e cocaina in cui erano coinvolti, a vario titolo, soggetti residenti in località Pinetamare a Castel Volturno. 

Le attività d'intercettazione delle conversazioni tra i vari indagati associate ad una mirata attività di osservazione, pedinamento e controllo, condotte dai Carabinieri, hanno fatto emergere le condotte delittuose che si verificavano in modo sistematico e continuato. Il modus operandi consisteva nel fissare degli appuntamenti tramite brevi comunicazioni telefoniche con l'uso di un linguaggio codificato dal quale era deducibile l'imminente cessione. I numerosi riscontri sugli acquirenti ai quali veniva sequestrato lo stupefacente acquistato, hanno consentito di accertare che la droga era destinata allo spaccio. Nel corso di tale attività sono stati recuperati circa 108 grammi di marijuana, 281 grammi di hashish e 422 euro. 

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