rotate-mobile
Cronaca

Droga, cellulari e armi nei carceri: arrestata donna casertana e altri 20

Avrebbe fornito supporto al promotore dell'organizzazione gestita da Scognamiglio. Indagato anche detenuto di Marcianise

Figurano anche due persone casertane tra le persone coinvolte nella maxi inchiesta della Dda di Napoli sull'introduzione di droga e telefoni, utilizzando dei droni, all'interno di 19 penitenziari d'Italia, anche in reparti di massima sicurezza.

Tra le 21 persone destinatarie della misura cautelare in carcere figura Giovanna Viciglione, 43enne di Caserta. Avrebbe fornito supporto a Vincenzo Scognamiglio, ritenuto l'organizzatore delle consegne di droga ai detenuti. In una circostanza, è emerso dalle indagini, sarebbe stata consegnata in carcere anche una pistola. A far scattare l'indagine una sparatoria avvenuta nel carcere di Frosinone. 

Le indagini hanno documentato come Scognamiglio e i suoi collaboratori venissero assoldati da organizzazioni di tipo camorristico (sono stati individuati, tra gli altri, soggetti legati agli Esposito – Nappi di Bagnoli che, peraltro, risultano i primi ad avere beneficiato di questo stratagemma), che garantivano ai loro detenuti il costante rifornimento di apparecchi di comunicazione e di narcotici, assicurandosi in tal modo il monopolio della distribuzione nelle strutture carcerarie coinvolte: Frosinone, Napoli - Secondigliano, Cosenza, Siracusa, Lanciano, Augusta, Catania, Terni, Rovigo, Caltanissetta, Roma-Rebibbia, Avellino, Trapani, Benevento, Melfi, Asti, Saluzzo, Viterbo e Sulmona. 

Indagato a piede libero anche A.N., 39 anni di Marcianise, che avrebbe ricevuto dagli appartenenti all'organizzazione un cellulare all'interno del carcere di Melfi. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Droga, cellulari e armi nei carceri: arrestata donna casertana e altri 20

CasertaNews è in caricamento