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Cronaca San Marco Evangelista

Dirigente viene declassato, sta male e si rivolge allo psichiatra: svolta in tribunale

La Corte di Appello di Napoli ha ribaltato la sentenza di primo grado: riconosciuto il disagio psichico come malattia professionale

La lunga battaglia legale di M.V., operaio nel settore dei cablaggi elettrici per autovetture, ha ottenuto una svolta positiva con la recente sentenza della Corte di Appello di Napoli. Dopo anni di lotta per il riconoscimento del suo disagio psichico come malattia professionale, la Corte ha riformato la decisione di primo grado, concedendo a M.V. i benefici che ne derivano.

Tutto ebbe inizio quando M.V. iniziò la sua carriera lavorativa all'età di 18 anni presso un'azienda di cablaggi elettrici. Nel corso degli anni ha scalato posizioni fino a ricoprire ruoli direttivi e di controllo. Nel 2007, è stato nominato responsabile di produzione, ma nel 2009 è stato declassato a mansioni di quadro, perdendo la sua qualifica di dirigente. Nel 2011 l'azienda veniva assorbita dalla Yazachi Corporation e M.V., a causa del declassamento, non veniva trasferito alla nuova azienda ma posto in Cassa Integrazione.

Le vicende lavorative di M.V. hanno avuto un impatto significativo sulla sua salute mentale, tanto che si è trovato costretto a rivolgersi a uno psichiatra per ricevere le cure necessarie. Nel tentativo di ottenere il riconoscimento della sua malattia professionale, ha presentato istanza all'INAIL, ma questa è stata respinta. Determinato a far valere i suoi diritti, M.V. si è rivolto all'avvocato Domenico Carozza, che lo ha assistito nel ricorso al giudice del lavoro presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Nonostante la relazione negativa di un consulente tecnico d'ufficio (CTU), il giudice di primo grado ha respinto la domanda di M.V. Tuttavia, la recente sentenza della Corte di Appello di Napoli ha segnato una svolta nella vicenda. Grazie alla consulenza di un medico legale, la Corte ha riconosciuto il diritto di M.V. ai benefici derivanti dal riconoscimento del suo disagio psichico come malattia professionale.

Questa sentenza non solo rappresenta un importante risultato per M.V. e il suo diritto alla tutela della salute sul luogo di lavoro, ma solleva anche importanti questioni riguardanti la sicurezza e il benessere dei lavoratori in ambito industriale. La sentenza della Corte di Appello di Napoli costituisce un importante precedente che potrebbe influenzare futuri casi simili e promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi psicosociali sul posto di lavoro.

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