Delivery della droga, in 10 scelgono il rito abbreviato

Dieci richieste di abbreviato, un patteggiamento e due imputati che procederanno con il rito ordinario. Questo l'esito della prima udienza preliminare a carico di 13 persone coinvolte in una maxi inchiesta sul delivery della droga tra Maddaloni, Santa Maria a Vico e Caserta. 

Sono state fissate per la seconda metà di settembre dinanzi al gip Vecchiarelli le discussioni della Procura e poi via via dei difensori di Giuseppe Antelli, 55enne di Succivo; Vincenzo Antelli, 36enne di Succivo; Antonietta Bernardi, 56 anni di Maddaloni; Antonio Cesarano, 34enne di Maddaloni; Luigi Cioffi, 47enne di Maddaloni; Antonio D'Albenzio, 35enne di Maddaloni; Giuseppe Dogali, 36enne di Maddaloni; Salvatore Farina, 27enne di Maddaloni; Orazio Gagliardi, 29enne di Maddaloni; Angelo Lettieri, 30enne di Maddaloni. Ha chiesto il patteggiamento Diana Renzi, 38enne di Caserta, mentre Claudio e Biagio De Lucia, rispettivamente 55 e 52 anni di Santa Maria a Vico e San Felice a Cancello, procederanno con l'ordinario. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Nello Sgambato, Domenico Dello Iacono, Clemente Crisci, Igino Nuzzo, Mario Corsiero, Mario Mangazzo, Francesco Liguori e Danilo De Cicco. 

Tutti sono stati coinvolti in un'inchiesta dei carabinieri di Maddaloni sul delivery della droga - in particolare cocaina, hashish, marijuana e crack - che veniva acquistata nell'hinterland napoletano e poi rivenduta in provincia di Caserta. Da quanto emerso gli ordini avvenivano attraverso le app di messaggistica, Whatsapp o Telegram, con gli account riferibili ad utenze intestate a cittadini extracomunitari. La droga veniva poi consegnata a domicilio con un sovrapprezzo di 5 euro mentre per il "take away", cioè per la consegna a mano in piazza, c'era uno sconto applicato anche sulla base del quantitativo di stupefacenti acquistato. Sarebbero almeno 550 le cessioni di droga documentate dai carabinieri.