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Cronaca Villa Literno

Il narcos pentito inguaia l'imprenditore: "Pagato 500mila euro per trasportare 600 kg di cocaina"

Imperiale racconta il ruolo di Fontana nella sua organizzazione e i dettagli sul maxi carico diretto in Australia

"Giovanni Fontana è stato l'organizzatore del carico che da Villa Literno doveva raggiungere l'Australia. Lui portò la droga a bordo dei container fino al Porto di Napoli. Ha imbarcato il carico sulla nave e per tutta l'organizzazione è stato pagato con 500.000 euro. Non so poi che fine abbia fatto il carico né do alcuna colpa a Fontana. So che il carico di cocaina lui lo ha imbarcato. Questo mi basta sapere. Credo sia stato rubato al porto o a Napoli o a Gioia Tauro dove la nave ha fatto scalo".

Sono le dichiarazioni rese dal broker pentito Raffaele Imperiale, noto come il boss dei Van Gogh, nel processo sulla rete di rete di narcotrafficanti da lui gestita in cui è coinvolto anche l'ex presidente del Villa Literno Calcio Giovanni Fontana. Dinanzi ai giudici della Settima Sezione del Tribunale di Napoli, Imperiale ha spiegato la vicenda del carico di cocaina da 600 chilogrammi commissionato a Giovanni Fontana che da Villa Literno a bordo di due container doveva arrivare in Australia. "Gli australiani per questo affare avevano versato 14 milioni di euro in anticipo . La cocaina di loro proprietà era pari a 400 chilogrammi, i restanti 200 chilogrammi erano miei. Ad affare concluso dovevano versare altri 150 milioni di euro. L'affare però non si è mai concluso perché il carico lì non ci è mai arrivato", ha spiegato il collaboratore Imperiale.

Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di aver fatto parte di un’associazione a delinquere specializzata nel traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana, e di essersi resi protagonisti di singoli episodi di traffico di droga dal 2018 al 2022. Al vertice dell’ipotizzata gang di narcotrafficanti, per la Dda partenopea c’era Imperiale: lo stabiese, trasferitosi a Dubai, trattava con i fornitori di droga, teneva i contatti con chi si occupava e gestiva l’importazione e il trasporto dei carichi di stupefacente e curava le relazioni con le cosche mafiose che compravano da lui i narcotici. Il suo braccio destro sarebbe stato Bruno Carbone. Ad occuparsi della contabilità dell’organizzazione, secondo l’accusa, invece, era Corrado Genovese. Per il liternese Giovanni Fontana l'accusa è di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Per i magistrati antimafia nel 2021 Fontana avrebbe messo a disposizione del sodalizio di Imperiale un deposito a Castel Volturno per occultare 600 chilogrammi di cocaina all’interno di due container diretti in Australia. Imperiale ha confermato quindi il coinvolgimento di Fontana nella operazione con l’Australia ed ha descritto gli altri traffici illeciti compiuti con la collaborazione dell’imprenditore liternese: dapprima due operazioni di trasporto dal Brasile, tra il 2008 e il 2010, di complessivi 6.000 chilogrammi di cocaina e, in seguito, tra il 2017 e il 2021, una decina di trasporti dall’Olanda allorquando, avvertendo l’esigenza di dotarsi di autotrasportatori efficienti e fidati, decise di ricontattare Fontana tramite Daniele Ursini (tratto in arresto nel mese di novembre 2022). Quest’ultimo ha confermato la circostanza nel corso dell’interrogatorio del 13 dicembre 2022.

Per le attività, secondo quanto dichiarato da Imperiale, Fontana avrebbe ricevuto un compenso di oltre 7 milioni di euro totali. Le indagini patrimoniali condotte dagli inquirenti sul patrimonio di Giovanni Fontana e del fratello seppur non indagato, evidenziarono una sproporzione, nel periodo 2002-2021, tra i redditi dei due imprenditori e dei rispettivi nuclei familiari e le relative possidenze. Fatto che portò al sequestro delle quote e dei compendi aziendali di 8 società, 120 immobili tra fabbricati e terreni, 6 auto/motoveicoli, nonché il blocco dei rapporti bancari e finanziari, per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro.

Raffaele Imperiale ha ammesso ai giudici "mi piace il lusso e la bella vita e per averla di certo non puoi fare cose lecite, io non le ho fatte". Il broker stabiese come strategia per ottenere i benefici di legge legati alla sua collaborazione con la giustizia iniziata nell’ottobre del 2022 ha ceduto alle autorità italiane l’isola Taiwan rientrante nell’arcipelago artificiale ‘The World’ di Dubai del valore di circa 17 milioni di euro; sarebbe diventata sede di ville di lusso. Si torna in aula a febbraio per l'escussione del collaboratore di giustizia nonché braccio destro di Imperiale, Bruno Carbone.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Massimo Caiano, Giovanni Cantelli, Mario Griffo, Immacolata Spina, Fabio Bisco, Rocco Maria Spina, Luigi Senese, Mario Palmieri, Lettiero Rositano, Giovanni Rendina, Antonietta Madore, Franco Colucci, Giuseppe De Gregorio, Giacomo Pace e Giuseppe Formicola.

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