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Cronaca Casapesenna

Vicino a Zagaria, Diana 'il biondo' condannato a 6 anni di carcere

L'imprenditore è stato assolto per i presunti rapporti col clan successivi al 2012

Sei anni di reclusione. Questa la pena incassata da Giuseppe Diana, imprenditore noto come 'Peppe il biondo', accusato di aver partecipato al clan dei Casalesi, in particolare alla fazione Zagaria. 

Il gup Salvatore del tribunale di Napoli ha condannato Diana per le condotte contestate tra il 2009 ed il 2011, in particolare per i suoi rapporti intrattenuti con alcuni affiliati. L'imprenditore è stato invece assolto per le condotte successive (tra il 2013 ed il 2020) con il gup che dunque ha escluso legami delle sue attività imprenditoriali con il clan dei Casalesi ed anche possibili infiltrazioni della camorra per le elezioni Europee del 2019. 

Le motivazioni saranno rese note tra 60 giorni. La Dda aveva chiesto la condanna a 12 anni di carcere. I legali di Diana, gli avvocati Guido Diana e Sabato Graziano, annunciano sin da ora ricorso in Appello contro il verdetto. Diana era stato coinvolto in un'inchiesta sulle false fatture condotta dalla Dda di Firenze. Nel filone toscano i giudici hanno escluso l'aggravante mafiosa assolvendolo dalle accuse di riciclaggio e per l'emissione di fatture false. Il verdetto è stato impugnato dalla Procura antimafia ed è tuttora pendente in appello. 

Sulla scorta dell'inchiesta fiorentina è nata la nuova inchiesta della Dda di Napoli che ripercorre i trascorsi di Diana che da presunto gregario del boss Zagaria avrebbe avuto una rapida ascesa criminale sposando una nipote del capoclan e diventando, questa la tesi della Dda di Napoli, imprenditore di riferimento dei Casalesi. 

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