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Cronaca Casal di Principe

CAMORRA Processo in Appello per le figlie di Bidognetti ed altri 24

Fissata l'udienza per Katia e Teresa: gli ordini del capoclan durante i colloqui in carcere

Fissato il processo d'appello per le figlie del capoclan dei Casalesi Francesco Bidognetti, detto Cicciotto 'e Mezzanotte, detenuto al 41 bis. A metà aprile Katia e Teresa Bidognetti dovranno comparire, insieme ad altri 24 imputati, dinanzi alla Quarta Sezione della Corte d'Appello di Napoli per impugnare la sentenza pronunciata dal giudice Perrella del tribunale partenopeo lo scorso mese di luglio, all'esito del giudizio con abbreviato.

In primo grado il giudice aveva inflitto 6 anni per Katia Bidognetti; 3 anni e 4 mesi per Teresa Bidognetti; 15 anni per Dionigi Pacifico; 9 anni per Ciro Aulitto di Castel Volturno; 7 anni e 8 mesi per Antonio Baldascini di Casal di Principe; 11 anni per Giuseppe Bianchi; 8 anni e 4 mesi per Luigi Bitonto di Castel Volturno; 4 anni e 4 mesi anni per il pentito Stanislao Cavaliere; 8 anni e 4 mesi anni per Gabriele Cioffi di San Nicola la Strada; 8 anni e 4 mesi per Domenico D’Alterio di Castel Volturno; 7 anni e 8 mesi anni per Raffaele Manfredi di Casal di Principe; 8 anni e 4 mesi anni per Carlo Taurino di Mondragone; 6 anni e 6 mesi per Ciro Taurino di Mondragone; 8 anni, 10 mesi e 20 giorni per Umberto Maiello di Casal di Principe; 8 anni, 10 mesi e 20 giorni per Vincenzo Schiavone di Casal di Principe; 7 anni, 9 mesi e 10 giorni per Mirco Feola di San Nicola la Strada; 8 anni e 10 mesi per Francesco Puoti di San Cipriano d’Aversa; 8 anni 4 mesi per Giacomo Simonetti di San Cipriano d’Aversa; 8 anni e 10 mesi per Carmine Micillo di Castel Volturno; 6 anni per Vincenzo Bidogonetti di Casal di Principe; 12 anni per Gaetano Cerci di Castel Volturno; 11 anni per Amerigo Quadrano; 5 anni per Orietta Verso di Parete; 7 anni per Luigi De Luca; 9 anni e 8 mesi per Vincenzo De Luca di Casal di Principe; 6 anni per Giuseppe Verrone; assolto Giovanni Lubello di Casal di Principe.

Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di estorsione ai danni di imprenditori di Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa, Villa Literno, Cellole, Castel Volturno, Acerra e Roma. Nel mirino degli esattori del clan era finita anche una prostituta albanese residente a Giugliano ed un resort di Cellole. Secondo gli inquirenti Katia Bidognetti avrebbe ricevuto ordini direttamente dal padre, attraverso un sistema di messaggi ed allusioni, durante i colloqui in carcere. 

Nel collegio difensivo ci sono anche gli avvocati Nello SgambatoMirella Baldascino, Gennaro CaraccioloFerdinando Letizia, Giovanni Abet e Franco Liguori.

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