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Cronaca Capua

Camorra e appalti: svolta per ex assessore e dipendente del Cira

Annullata la misura dell'obbligo di dimora per Grassia e Pirozzi. Esclusa aggravante mafiosa

Dopo la scarcerazione di Oreste Fabio Luongo arriva la svolta al Riesame per altri due indagati nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti al Cira di Capua. La Dodicesima Sezione del tribunale del Riesame di Napoli, infatti, ha escluso l'aggravante mafiosa, cioè l'aver favorito il clan dei Casalesi con le condotte contestate, e revocato la misura dell'obbligo di dimora nei confronti di Amedeo Grassia, ex assessore a Trentola Ducenta, e Francesco Pirozzi, dipendente del Cira. Pirozzi resta, comunque, sospeso dal suo incarico al Centro Aerospaziale di Capua per via di un provvedimento interno adottato dal Cira. Entrambi gli indagati sono difesi dall'avvocato Mario Griffo.

Secondo gli inquirenti della Dda, Pirozzi e Grassia avrebbero fornito a Sergio Orsi - fulcro centrale dell'indagine dell'Antimafia - notizie destinate a non essere conosciute a tersi fino alla loro pubblicazione. In particolare relativamente alla gara per la riqualificazione e messa a norma del patrimonio edile, infrastrutturale ed impiantistico del Cira. Secondo l'accusa, Pirozzi avrebbe dato gli atti di gara ad Orsi con l'intermediazione di Grassia.

E gli atti arrivano. Da un'intercettazione si sentono Grassia e Orsi che fanno esplicito riferimento ad una cartella, contenuta su una pen drive, nominata "Franco Pirozzi". "Quindi questa si deve ancora pubblicare", commenta Orsi. Una gara da "340mila euro in 48 mesi". Dai riscontri dei carabinieri è emerso come quella gara non fosse ancora pubblicata al momento che Orsi e Grassia leggevano il disciplinare. 

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