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Cronaca San Cipriano d'Aversa

Archiviata inchiesta su morte bambina, madre pubblica perizia sui social: "Mi hanno tolto il sole"

Il consulente della famiglia ha rilevato "criticità ed omissioni" nel trattamento della piccola Raffaella tra ritardi ed analisi non effettuate

Archiviata l'indagine sulla morte della piccola Raffaella Noviello, deceduta a soli 3 anni nel dicembre 2021. Ne dà notizia la madre della bambina che ha pubblicato sui social la perizia di parte secondo cui, però, ci sarebbero state "criticità ed omissioni da parte dei sanitari che accolsero la paziente all'ospedale di Aversa". Conclusioni diverse rispetto a quelle cui sono giunti i periti incaricati dal pubblico ministero. 

Lo sfogo della madre

"A mia figlia non è stato fatto nulla di quello che doveva essere fatto - si legge - Tanti sono i dubbi sin dal primo giorno. Io sono stata interrogata per ben 4 ore e mezzo portando con me tanto di prove: foto, audio, registrazioni... Ho parlato al vento. Mi hanno portato via il sole, la luce, la gioia di casa mia. Oggi vi chiedo aiuto ma non per me ma per voi, i vostri figli, fratelli, nipoti perché quel maledetto 5 dicembre è capitato a mia figlia. Domani può capitare a qualche vostro parente. I camici bianchi - è l'accusa - devono salvarci la vita non togliercela". 

Il caso

La piccola Raffaella è morta il 5 dicembre 2021. Secondo quanto ricostruito la piccola venne trasportata in prima battuta all'ospedale di Aversa. La diagnosi fu impietosa: meningite fulminante. Venne trasferita al Cotugno di Napoli dove purtroppo arrivò morta. La Procura aprì un'inchiesta per far luce sulle cause del decesso. Inchiesta che è stata poi archiviata. Per i consulenti della Procura nessuna colpa sarebbe imputabile ai medici che presero in cura la piccola.

La perizia

Ma i periti nominati dalla famiglia di Raffaella sono giunti a conclusioni diverse riscontrando "criticità ed omissioni" nella macchina dei soccorsi. Al suo arrivo in ospedale i medici del pronto soccorso scrissero che Raffaella presentava "perdita di coscienza e di tono con fissità dello sguardo, accompagnato da vomito e diarrea e febbre da ieri sera". Circostanza smentita dalla madre che ha asserito che la sera prima "la bimba stava bene". 

Il giallo degli esami scomparsi

Inoltre gli esami che sarebbero stati effettuati su Raffaella al suo arrivo al Moscati, come emerge dalla documentazione del pronto soccorso, "non sono disponibili". Alla richiesta del legale della famiglia di visionare quelle analisi la risposta, però, sarebbe stata che "il prelievo non è stato eseguito". "Se corrisponde al vero - scrivono i medici di parte - riteniamo che sia oltremodo criticabile questa omissione" su cui i periti del tribunale "hanno sorvolato" e che "acquista sicuramente un certo rilievo critico". Inoltre i consulenti rilevano anche che non sarebbero state rispettate le linee guida con i trattamenti raccomandati che non sarebbero stati somministrati alla piccola Raffaella. 

I ritardi

Ci sarebbero stati anche ritardi nel trasferimento della piccola al Cotugno, con un'ora di buio che non sarebbe tracciata. Tra l'intubazione delle 12,30 in Radiologia al Moscati e la partenza intorno alle 13,30 (non si trovava l'autista dell'ambulanza) "la paziente come e da chi è stata assistita in quest'ora?", chiedono i periti della famiglia. 

Le conclusioni

Alla luce di questo, nelle 46 pagine della consulenza, i periti della famiglia concludono che "i trattamenti (somministrati nda)  non furono né adeguati né tempestivi. Furono solo parziali specialmente per quanto riguarda il mancato intervento per correggere il quadro ipotensivo/shock che mandò la paziente i  acidosi metabolica". In altri termini, Raffaella "fu gestita in maniera largamente insufficiente dai medici (pediatra e rianimatore) che l'assistettero all'ospedale Moscati", conclude la perizia. 

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