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Cronaca Santa Maria La Fossa

Sequestro bis per impresa bitume vicina a clan Casalesi

Santa Maria La Fossa - Sequestro preventivo dell'impresa 'Co.Bit Sud' di Santa Maria La Fossa, attiva nella produzione e commercializzazione del bitume per la realizzazione di strade, e nella disponibilità del clan dei Casalesi. Il provvedimento è...

Sequestro preventivo dell'impresa 'Co.Bit Sud' di Santa Maria La Fossa, attiva nella produzione e commercializzazione del bitume per la realizzazione di strade, e nella disponibilità del clan dei Casalesi. Il provvedimento è stato eseguito dalla Dia di Napoli su disposizione della locale Dda. La società, intestata agli imprenditori Antonio Baldascino, Pasquale Diana e Antonio Schiavone, era già stata sottoposta a sequestro il 31 marzo 2008 con provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Napoli in seguito a una serie di indagini nel corso delle quali era emerso che i clan Schiavone, Bidognetti oltre a Giuseppe Caterino e Raffaele Diana si erano consorziati acquistando quote societarie della Cobit e intestandole a prestanome. Il valore dell'azienda all'epoca del sequestro era stimato all'incirca sui quattro milioni di euro. Le indagini, supportate da intercettazioni ambientali e telefoniche oltre che dal riscontro di alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia e da accertamenti patrimoniali, hanno permesso di superare l'intestazione formale e di ricostruire la reale disponibilità dell'impresa da parte di esponenti del clan dei Casalesi, sia della fazione bidognettiana che di quella facente capo alla famiglia Schiavone. La società, però, fu dissequestrata e restituita ai soci. Dopo un ricorso proposto dalla Dda di Napoli, la Corte di Cassazione, lo scorso 15 aprile, ha annullato senza rinvio l'ordinanza disponendo l'esecuzione del decreto di sequestro preventivo. In una nota il procuratore della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore, sottolinea come "l'attività imprenditoriale era di fondamentale importanza per il clan non solo per i redditi che poteva trarne, ma anche perché funzionale al controllo degli appalti nel settore della manutenzione e della costruzione delle strade ponendosi all'interno di una filiera criminale che passava dall'imposizione delle forniture fino alla segnalazione delle attività costruttive in corso a fini estorsivi".

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