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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti nocivi nella Tav: 9 provvedimenti restrittivi

(Cancello A.) Rifiuti, anche nocivi, provenienti da cantieri della Tav e dell'aeroporto di Capodichino, smaltiti illegalmente. E' quanto emerso dall'inchiesta della Procura che ha portato ieri all'emissione di 9 provvedimenti restrittivi (arresti...

(Cancello A.) Rifiuti, anche nocivi, provenienti da cantieri della Tav e dell'aeroporto di Capodichino, smaltiti illegalmente. E' quanto emerso dall'inchiesta della Procura che ha portato ieri all'emissione di 9 provvedimenti restrittivi (arresti domiciliari e divieto di dimora) e al sequestro delle due aree dei cantieri Tav, a Caivano e Afragola, all'interno dei quali veniva sversato il materiale di risulta. Le accuse vanno dall'associazione per delinquere - reato ipotizzato nei confronti dei titolari dell'azienda che si occupava dello smaltimento e delle ditte impegnate - alla corruzione e falso ideologico, che è l'accusa mossa a due marescialli della Guardia di Finanza coinvolti dall'inchesta.
Le indagini della Finanza e della Polizia provinciale hanno accertato che tonnellate di rifiuti, prevalentemente materiale di risulta dei cantieri edili ma anche sostanze bituminose considerate tossiche, sono finite in alcune aree dei cantieri ferroviari per l'alta velocità in provincia di Napoli. Sotto sequestro sono poi finite altre tre aree utilizzate come discariche nel quartiere di San Pietro a Patierno di Napoli, a Casavatore e Cancello Arnone.
Al centro dell'inchiesta le attività della Tlem, il cui titolare, Raffaele Errichiello, è finito agli arresti domiciliari. Gli inquirenti definiscono inquietante un particolare venuto alla luce durante le indagini: la parentela tra la famiglia di Errichiello e il boss Paolo Di Lauro, capo dell'omonimo clan di Scampia. Un legame che è ancora oggetto di verifiche e, al momento, non avrebbe mostrato relazioni con l'inchiesta in corso.

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