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Domenica, 28 Aprile 2024
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RdB Sanit: 'no a chiusura ospedali in Campania'

Napoli - "Martedì 25 novembre 2008 ore 11.00 In occasione della riunione del Consiglio Regionale per l'approvazione della delibera sui tagli alla Sanità pubblica nella Regione Campania La Federazione Regionale della RdB/CUB della Campania...

"Martedì 25 novembre 2008 ore 11.00 In occasione della riunione del Consiglio Regionale per l'approvazione della delibera sui tagli alla Sanità pubblica nella Regione Campania La Federazione Regionale della RdB/CUB della Campania, promuove un PRESIDIO DI PROTESTA
Contro i tagli all'assistenza sanitaria pubblica in Campania
Contro i tagli al personale e agli stipendi degli operatori sanitari
Contro il tentativo di affossare definitivamente la sanità pubblica
Per una nuova e più efficiente politica sanitaria al servizio dei cittadini
Per le dimissioni dei responsabili del disastro gestionale esistente
Per una sanità libera dagli interessi dei partiti politici
Per una sanità senza sprechi e clientele
In pochi anni la Sanità pubblica Italiana è passata dal 2° posto nel mondo, all'ultimo posto in Europa La Sanità pubblica nella Regione Campania è da sempre agli ultimi posti in Italia, per numero di posti letto, di operatori e attrezzature per numero di abitanti; la Sanità pubblica in Campania è al primo posto per emigrazione sanitaria dei propri cittadini, verso altre Regioni, altri paesi e verso strutture sanitarie private; nella Regione Campania c'è il maggior numero di strutture sanitarie private, convenzionate e non d'Italia e la monopolizzazione totale di alcune specialistiche come la riabilitazione;
i politici locali e Nazionali che decidono le sorti della sanità pubblica, quando hanno avuto problemi di salute, non si sono mai rivolti alle strutture sanitarie pubbliche della loro Regione ma a strutture prevalentemente private, di altre Regioni o addirittura di altri paesi;
molti ospedali pubblici, a causa dei lavori di ristrutturazione (ex art. 20/88), da circa 10 anni volutamente funzionano parzialmente, con tempi d'attesa insopportabili e ammalati sulle barelle, favorendo così l'attività privata, interna ed esterna.
molte camere operatorie ed ambulatori negli ospedali pubblici, volutamente funzionano parzialmente solo di mattina, per favorire le attività private e discreditare il pubblico;
molti responsabili e coordinatori di reparti, dipartimenti e servizi, nelle strutture sanitarie pubbliche, lo sono solo sulla carta perché non hanno reparti e/o dipartimenti;
molte consulenze, nelle strutture sanitarie pubbliche non erano/sono necessarie e vengono state affidate ad ex dipendenti e sindacalisti, in modo discrezionale e clientelare;
con l'applicazione massima delle imposte locali, dei ticket e dell'abuso dell'attività privata a pagamento dentro e fuori le strutture sanitarie pubbliche, per i cittadini della Regione Campania, l'assistenza sanitaria è peggiore e costa più.
In questo scenario avvilente, sopportiamo che i principali responsabili di questo disastro, invece di dimettersi decidano, al solo scopo di difendere le loro poltrone, dove tagliare ancora per rientrare nei parametri Nazionali ed Europei e per ripianare l'enorme debito (circa 10 miliardi di Euro), prodotto dalla loro politica scellerata.
In questo momento drammatico assistiamo a scontri di potere tra i partiti politici per conquistare questo pozzo di S. Patrizio e saccheggiare ulteriormente anche le ultime residue risorse rimaste".

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