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Unicef consegna rapporto condizione dell'Infanzia

Caserta - Nel corso di una semplice ma sentita mattinata si è tenuta l'attesa consegna del rapporto sulla condizione dell'Infanzia nel mondo al Provveditore di Caserta dott.V.di Matteo,Dirigente del CSA di CASERTA. Il Rapporto annuale dell'UNICEF...

Nel corso di una semplice ma sentita mattinata si è tenuta l'attesa consegna del rapporto sulla condizione dell'Infanzia nel mondo al Provveditore di Caserta dott.V.di Matteo,Dirigente del CSA di CASERTA. Il Rapporto annuale dell'UNICEF "La condizione dell'infanzia nel mondo" viene consegnato a personalità del territorio che evidenziano sensibilità particolare e attenzione a favore dell'infanzia,come il Dott.V.di Matteo che da anni è impegnato costantemente per la promozione della cultura tra i giovani di Caserta.
Il Rapporto UNICEF 2008 su "La condizione dell'infanzia nel mondo - Nascere e crescere sani" si apre chiedendo provocatoriamente "Quanto vale una vita?" e osserva che, mentre la maggior parte di noi farebbe qualunque cosa per salvare anche un solo bambino, su scala globale invece le priorità sono molto più confuse, col risultato che, in tutto il mondo, continuano a morire in media, ogni giorno, soprattutto per cause evitabili, più di 26.000 bambini sotto i cinque anni.
Più volte nel corso dell'anno passato l'UNICEF ha richiamato le cifre - ancora drammatiche ma in miglioramento - della mortalità infantile nel mondo.
Ma, come ha ricordato oggi il Presidente dell'UNICEF Italia Antonio Sclavi, presentando a Roma il rapporto alla stampa e alle autorità nazionali, in concomitanza con il lancio internazionale a Ginevra: «le sorprese che emergono dal Rapporto UNICEF 2008 sono molte, sia per quanto riguarda le cause della mortalità infantile sia per quanto riguarda i risultati ottenuti dai diversi paesi.
Per esempio, fra i paesi in via di sviluppo sono Cuba, Sri Lanka e Siria a emergere tra i paesi che hanno ottenuto i massimi risultati nella riduzione della mortalità infantile.
Per contro, Sierra Leone e Angola, insieme all'Afghanistan, continuano ad avere i più alti tassi al mondo di mortalità infantile e anche di mortalità da parto - chiara indicazione di come le conseguenze dei conflitti si protraggano per molti anni anche dopo la fine delle ostilità.»
Il rapporto prende in esame le strategie di lotta alla mortalità infantile, neonatale e materna di questi ultimi decenni, rilevando come gli interventi più "tradizionali" (vaccinazioni, terapia a base di sali reidratanti, allattamento al seno ecc.) abbiano ottenuto grande successo nel contrastare le cause più frequenti di decesso tra i più piccoli, come infezioni o diarrea.
Il segno tangibile di questo progresso è stata la notizia, che per la prima volta nella storia recente il numero annuo di decessi infantili a livello globale è sceso sotto i 10 milioni di casi.
Tuttavia, ancora oggi più di 26.000 bambini sotto i 5 anni muoiono ogni giorno nel mondo per ragioni che potrebbero essere facilmente prevenute.
A fare strage sono soprattutto le infezioni delle vie respiratorie e la mortalità per cause legate alla gravidanza e al parto, combinandosi con gli effetti della diffusa malnutrizione cronica e con la malaria.
Per tentare di conseguire l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio n. 4, che prevede la riduzione di due terzi della mortalità infantile entro il 2015, urgono analisi delle situazioni più a rischio e nuove modalità d'intervento, più articolate, sistematiche e complesse.
La sfida è garantire che i bambini possano accedere a un'assistenza medica continuativa, sostenuta da solidi sistemi sanitari nazionali.
Il rapporto verra consegnato da una rappresentanza degli istituti superiori di Caserta ed è stata guidata dalla prof.Rosalia Pannitti, responsabile provinciale Unicef. .

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