Capua il Luogo della Lingua festival compie 18 anni: ecco tutti gli appuntamenti
Francesco Piccolo, Franco Arminio, Susanna Camusso, Giuseppe Montesano, Peppe Lanzetta, Francesco De Core, Giordano Meacci, Dario Deidda, Stefano Veneruso, Anna Pavignano, Antonio Pascale, Monica Acito, Elisa Ruotolo, Raffaela Mariniello, sono solo alcuni degli scrittori, registi, sceneggiatori e musicisti ospiti per il festival letterario più longevo della provincia di Caserta. Capua il Luogo della Lingua è il Festival promosso dall’associazione Architempo
È nella Capua Longobarda del 960, già ‘altera Roma’ secondo Cicerone, considerata “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, che il Placito Capuano, unanimemente riconosciuto dagli storici come il primo documento scritto del volgare italiano, vede la sua genesi. L’idea di ispirarsi a esso per il tema di un festival nasce nel 2005 proprio dall’esigenza di sottolinearne l’importanza per il nostro patrimonio linguistico e culturale. Gli eventi letterari, musicali, teatrali, gli incontri e gli eventi gastronomici, la rievocazione storica e il Premio Placito Capuano, che caratterizzeranno “Capua, il luogo della lingua Festival” dal 17 al 28 maggio, hanno come filo conduttore LA SCRITTURA. Cultura, letteratura, teatro, cinema, musica e gastronomia si fondono nei luoghi più suggestivi della città, per dare vita ad un unico grande spettacolo dal vivo, espressione di una poliedricità che appartiene al linguaggio, anzi ai linguaggi, che non poteva non essere celebrata a Capua, uno dei luoghi simbolo del patrimonio che prima di ogni altro ci rappresenta e ci unisce, la lingua italiana.
E anche quest’anno che il festival diventa maggiorenne, tanti sono i luoghi del grande patrimonio di beni culturali della città che accoglieranno scrittori, attori, fotografi e registi, musicisti, giornalisti, sceneggiatori, docenti, produttori cinematografici. Luoghi come il Museo campano, il Teatro Ricciardi, le chiese medievali di San Salvatore a Corte e dei Santi Rufo e Carponio, i palazzi Lanza, Fazio e Fieramosca, oltre alla sede operativa del festival, la libreria Circolo dei Lettori – COSE d’interni, si trasformeranno nei giorni del Festival in palcoscenico, restituendo a Capua, antica e affascinante città, quel ruolo di capoluogo culturale che il passaggio della grande Storia nel nostro territorio le ha conferito come testimone privilegiata.
In questi ultimi 18 anni i nomi più illustri del panorama letterario e culturale italiano sono passati da qui. E da qui partiamo, dal nostro fiume Volturno protagonista (mercoledì 17) al Cinema/Teatro Ricciardi del film documentario Zio Riz della regista e fotografa Raffaela Mariniello, accompagnata dal produttore Angelo Curti (Teatri Uniti) . Un viaggio filmico sul fluire del nostro fiume, il più lungo dell’Italia meridionale, dove partendo dalla sorgente di Rocchetta al Volturno, paradiso naturalistico incontaminato passiamo lentamente dall’armonia naturale di quell’oasi protetta sempre più giù, lungo il fiume, fino alla foce nella città di Castel Volturno, un vero e proprio inferno metropolitano. Ne parleremo con Francesco Massarelli direttore artistico del cinema Ricciardi. Anche in questa edizione molti ritorni di vecchi amici del festival e nuovi incontri. Parleremo ancora di cinema, nell’anno di Fellini e Visconti, con lo scrittore Premio Strega e sceneggiatore Francesco Piccolo autore per Einaudi de “La bella confusione” in compagnia dello sceneggiatore Filippo Gravino, (sabato 27) . Avremo ospite lo scrittore Giuseppe Montesano autore di “Tre modi per non morire” edito da Bompiani, dopo il debutto al Piccolo di Milano con Toni Servillo, un viaggio teatrale attraverso tre momenti culminanti in cui alcuni poeti hanno messo in pratica l’arte di non morire, e ci hanno insegnato a cercare la vita: Baudelaire, Dante e i greci. A Montesano, autore dell’opera mondo “Lettori selvaggi”, quest’anno verrà consegnato il Premio Placito capuano 2023, in collaborazione con il Liceo Statale Salvatore Pizzi, partner del festival. (sabato 27) Nel 400° anniversario della nascita di Blaise Pascal faremo un’indagine sul pessimismo con “L’altra scommessa” (Marsilio) di Antonio Pascale, in compagnia di Francesco De Core direttore del il Mattino (sabato 27). Parleremo della crudeltà della guerra che è il fallimento della politica e dell’umanità con Susanna Camusso autrice di “Facciamo pace. Una guerra, tante guerre. Considerazioni per un mondo più giusto” (Associazione Strisciarossa) insieme al sindaco di Capua Adolfo Villani e la presidente della cooperativa EVA Lella Palladino. (martedì 23)
Con Massimiliano Virgilio, una delle penne più apprezzate della narrativa italiana, autore del libro “Il tempo delle stelle” (Rizzoli) parleremo attraverso un romanzo illuminante sul desiderio, dell’importanza di non farsi sconfiggere dalle ossessioni che abbiamo ereditato, sulle possibilità che svaniscono e quelle che nnarrivano. Virgilio è scrittore e giornalista, redattore della trasmissione Zazà su RaiRadio3, scrive per il Corriere delle sera, le incursioni nella sceneggiatura lo avvicinano a un altro ospite del festival Giordano Meacci che ricordiamo come sceneggiatore, tra le altre, di Non essere cattivo, di Claudio Caligari, candidata al David di Donatello e vincitrice del Premio Amidei, che, con l’editor Antonio Esposito, incontreremo per parlare del suo “Acchiappafantasmi” (
Con Sara De Simone che ha tradotto con Nadia Fusini il carteggio tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West (Scrivi sempre a mezzanotte, Donzelli 2019) parleremo del libro “Nessuna come lei. Katherine Mansfield e Virginia Woolf. Storia di un’amicizia” (Neri Pozza) attraverso questo libro, arricchito di numerosi materiali inediti in Italia, indagheremo sulla storia di quel nucleo misterioso e intenso al cuore dell’amicizia tra queste due grandi scrittrici. (sabato 27)
Ancora una storia di una grande amicizia con Elisa Ruotolo autrice del libro “Il lungo inverno di Ugo Singer” (Bompiani) finalista al premio letterario Internazionale Orbetello Book Prize 2023, un inno all’essere in due, al completarsi e sostenersi a vicenda di due vite. Un completarsi e sostenersi che non si realizza nell’amore, ma in una profonda tenerezza. ne parliamo con Marilena Lucente e Ottavio Mirra. (sabato 27) Una serata tutta dedicata a Napoli, si inizia con il giornalista di Fanpage Gennaro Marco Duello e il musicista Gianluca Albrizio con i quali parleremo di “California Milk Bar. La voragine di Secondigliano” (Rogiosi), interverrà anche l’attore e scrittore Peppe Lanzetta che le periferie le ha raccontate quando erano invisibili, e che dice: «Chi nasce in quelle periferie, ieri come oggi, è segnato dal marchio del dolore». Lanzetta ritorna a Capua il Luogo della lingua festival con la riedizione del libro “Un Messico napoletano” Con una scelta di ballate da Ridateci i sogni. Con una dedica di Paolo Sorrentino (Roberto Nicolucci editore) (venerdì 26) Nella stessa sera si continuerà con un omaggio alla lingua di Massimo Troisi nel 70esimo anniversario dalla nascita, evento in collaborazione con il Mitreofilmfestival, il critico cinematografico Francesco Della Calce incontra il regista e nipote di Troisi, Stefano Veneruso autore del libro “Massimo Troisi. Il mio verbo preferito è evitare”. (Rizzoli), con lui anche Anna Pavignano, sceneggiatrice dei film di Massimo e compagna di vita, autrice del libro “Da domani mi alzo tardi” (e/o), dal cui Stefano Veneruso ha liberamente tratto la sceneggiatura per il film omonimo. Sarà presente