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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica Teverola

Sindaco sfiduciato, ecco il "giallo" dietro le dimissioni dei consiglieri

Il notatio Paciello ha fornito i dettagli alla Prefettura sul caso denunciato dall'ex maggioranza

In seguito alle dimissioni di 9 consiglieri comunali (4 di maggioranza e cioè Gennaro Caserta; Tommaso Barbato, Biagio Pezzella e Angela Improta e 5 consiglieri di opposizione, l’ex sindaco Biagio Lusini, l’ex assessore Rino Sasso, Sara Pellegrino, Pasquale De Floris e Alessandra D’Agostino) di Teverola era venuta fuori una ‘diatriba’ tra chi sosteneva (come la maggioranza) che le dimissioni fossero irregolari e chi invece (come l’ex sindaco Biagio Lusini) che invece spiegava fosse tutto corretto.

A mettere la parola fine alla vicenda è stata la Prefettura di Caserta che ha sciolto il consiglio comunale e nominato il nuovo commissario. Ma la ‘risposta’ non è arrivata immediatamente. Sì perché il Prefetto ha voluto chiarimenti dalla segretaria comunale Valeria Baraldi che a sua volta ha chiesto chiarimenti al notaio Giovanna Paciello (di fronte alla quale sono state firmate le dimissioni) circa la regolarità della procedura.

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Ad occuparsi della ‘logistica’ l’ex sindaco Biagio Lusini che prima ha convocato tutti i consiglieri comunali e poi ha fatto tornare dalla Sicilia il notaio “per poter dare tutte le delucidazioni necessarie sia al segretario comunale che al Prefetto – ha detto l’ex primo cittadino – per far concludere a tutti gli effetti questa che ripeto ritengo sia stata la peggiore amministrazione di Teverola. Ci sarà da lavorare nei prossimi mesi, ora che abbiamo chiuso questo capitolo”. Ma cosa è successo in questi giorni? Il segretario comunale di Teverola al momento dell'invio della documentazione al Prefetto ha precisato che si trattava di un "fronte retro in cui tra il primo e secondo foglio del documento non si evince alcun timbro di congiunzione o altro segno da cui si possa desumere l'unicità del documento". Per questo motivo il viceprefetto Lastella ha richiesto di ricevere copia conforme all'originale dell'atto redatto in formato fronte retro, attestante le dimissioni contestuali e la certificazione delle identità personali.

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Ma non è finita qua: il Prefetto ha fatto notare che dopo l'auntentica delle firme da parte del notaio c'è la data 14/11/1982 dove il giorno (14) è anche scritto a mano. In pratica delle inesattezze che ha chiarito il notaio dopo la richiesta del segretario comunale: "Il documento si compone di un solo foglio - ha scritto il notaio Giovanna Paciello - per cui la firma del pubblico ufficiale, in base alla legge notarile, va apposta sull'unico foglio ed il sigillo notarile va apposto a margine della sua unica firma. Per quanto riguarda invece la dicitura 14/11/1982 si tratta di un evidente refuso di stampa ed errore materiale. Ma ciò che conta è la mia dichiarazione che la firma dei nove consiglieri sia stata apposta contestualmente in mia presenza nel mio Ufficio secondario ad Aversa il girono 14 agosto 2018". Con questa frase si è data la parola fine alla vicenda. La Prefettura una volta ricevuta la documentazione ha preso la decisione: cade Di Matteo, arriva il commissario. Il consiglio comunale di Teverola è sciolto.

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