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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia

Il Mediterraneo e il dialogo interculturale

(Paestum) “La crescita della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico nei dieci anni dalla sua nascita è la dimostrazione di quanto la politica, le istituzioni e le imprese possano concorrere per lo sviluppo delle attività culturali”. Lo ha...

(Paestum) “La crescita della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico nei dieci anni dalla sua nascita è la dimostrazione di quanto la politica, le istituzioni e le imprese possano concorrere per lo sviluppo delle attività culturali”. Lo ha detto Pietro Folena, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che ha moderato il Convegno dal titolo: “Il Mediterraneo e il dialogo interculturale” che ha chiuso la X edizione della Borsa di Paestum. “Lo sviluppo e l’evoluzione naturale della Borsa non dovranno mai perdere di vista la matrice comune del Mediterraneo: se la BMTA funziona, vuol dire che in questo luogo, oltre agli interessi economici c’è anche una cultura comune. Mi pare che chi viaggia lungo le coste di questo grande mare percepisca più una identità evidente, che una diversità. Tradizioni che si incrociano, culture che si incontrano con stili diversi, anche in qualche caso con tratti di esoterismo. In tutti i casi il viaggiatore è portato a cogliere non dei contrasti, ma un’identità molteplice. Riflettiamo – ha detto – sul modello di turismo che rischia di affermarsi: villaggi chiusi in cui vengono trasportate le comodità occidentali. In realtà i turisti sempre più vogliono conoscere la realtà dei luoghi in cui si trovano. E’ nei punti in cui le diversità si intersecano positivamente che nasce lo sviluppo della cultura e del progresso”. “Nel 2006 850 milioni di visitatori internazionali hanno viaggiato nel mondo – ha detto Mounir Bouchenaki, Direttore Generale Iccrom – Centocinquanta milioni di questi hanno visitato siti archeologici. Ecco il ruolo del turismo: rendere visibile e accessibile il patrimonio come elemento della vita di ogni giorno e di dialogo interculturale”. Cosimo Risi, Ministro Plenipotenziario della Direzione Generale Mediterraneo e Medio Oriente del Ministero degli Affari Esteri, ha invece raccontato la nascita e l’evoluzione del capitolo Cultura nato nella Cooperazione in materia sociale e culturale della Dichiarazione di Barcellona del 1995. Il capitolo si sviluppò con l’esplosione dell’emergenza emigrazione. Nacque nel 2005 la Fondazione “Anna Lindt” con sede ad Alessandria d’Egitto da poco rilanciata. Caso particolare quello dell’Algeria, raccontato da Redouan Ainad Tabet, già Segretario Generale del Ministero del Lavoro della Repubblica Algerina, che ha spiegato che il suo Paese non è progredito come altri nel campo del turismo culturale nonostante sia un immenso giacimento di beni. “In un mondo in cui la comunicazione e i contatti sono continui dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo per capirci – ha sostenuto nel suo intervento Gianfranco Varvesi, Consigliere Diplomatico del Ministro per i Beni e le Attività Culturali – La cultura va da nord a sud, ma viene da sud a nord, non è un capitolo di bilancio di spese, ma può essere anche un’entrata finanziaria per un Paese che ha le risorse che ha l’Italia. Cultura è scambio culturale, ricchezza materiale e ricchezza culturale”. Sarà dedicato alle meraviglie di “Hierapolis”, importante città ellenistico-romana della Frigia, il nuovo lavoro del Maestro Folco Quilici: “un documentario di circa mezz’ora realizzato in occasione del cinquantenario delle Missioni Archeologiche italiane in Turchia e per la cui realizzazione ho dovuto fare una colletta” ha annunciato il regista e scrittore in occasione dell’incontro in memoria di Sabatino Moscati svoltosi nell’ultima giornata di lavori della X Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. “Il film archeologico deve poter combinare cultura e spettacolarizzazione per raggiungere il suo scopo di divulgazione – ha precisato il Maestro – ma, seppur questo genere riscuote un grande successo nel pubblico, non è facilmente supportato da finanziamenti adeguati. Il costo della spettacolarità, che è una caratteristica dal grande pregio di tenere incollati ai televisori pubblici di tutte le età e ceti sociali, crea una barriera a volte insormontabile per produttori e registi. Spero di riuscire terminare il documentario a cui sto lavorando da un anno, grazie al sostegno dell’Università di Foggia, la rivista GEO e una società privata di Torino, così potrò proporlo il prossimo anno a questa manifestazione che stimo moltissimo”. L’incontro, dedicato alla memoria di Sabatino Moscati, archeologo esperto della cultura punica e fenice nonché divulgatore della conoscenza archeologica al grande pubblico, ha visto insieme al regista internazionale la partecipazione di Piero Pruneti, Direttore di “Archeologia Viva”, e Piero Bartoloni, Membro del Comitato Nazionale per gli Studi e le Ricerche sulla Civiltà fenicia e punica del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali. Tenendo vivo il suo insegnamento, a dieci anni dalla sua morte, Bartoloni e Quilici hanno rivissuto a Paestum “le gioie e i dolori” di aver condiviso il loro lavoro con Moscati, membro e poi presidente della prestigiosa Accademia dei Lincei, incarico oggi ricoperto proprio da Bertoloni. È toccato proprio a quest’ultimo ripercorrere il grande insegnamento del suo mentore nello studio della civiltà fenicia, evidenziando in particolare alcuni falsi storici riguardanti tale cultura (come le invenzioni del vetro e della porpora) sfatati proprio dallo studioso scomparso, cui va soprattutto il merito di aver evidenziato il vero contributo fondamentale di questo popolo: “aprire l’occidente alla storia, introducendo e diffondendo l’’innovazione, a loro erroneamente attribuita, dell’alfabeto e il valore della scrittura”. Mentre l’archeologo ha permesso al pubblico di Paestum di conoscere il contributo storiografico dell’attività di Moscati, Quilici ne ha raccontato lo spessore di consulente per i documentari di divulgazione, suo malgrado convertito alle regole dell’entertainment. Il regista, tra i primi in Italia ad interessarsi alla cinematografia legata a tematiche archeologiche, ha voluto testimoniare alla Borsa la semplicità dell’intento che accomuna la sua vasta area d’attività, ovvero la divulgazione culturale, soffermandosi sulla necessità di ricercare un linguaggio e una struttura delle immagini che potessero portare il telespettatore a desiderare di assistere alla rappresentazione di un film quale “Il Mare Dei Fenici” (1987-1988), proiettato proprio a Paestum nella sua versione completamente restaurata. Il film, interamente commissionato da Palazzo Grassi di Venezia e realizzato con la consulenza scientifica di Sabatino Moscati, mostra scenari che spaziano dalla terra di Canaan, a Cartagine alle rotte iberiche e oltre le Colonne d'Ercole, narrando la grande avventura marinara dei primi grandi navigatori mediterranei: i Fenici appunto. La versione restaurata, ha annunciato il direttore Pruneti, sarà disponibile da gennaio su richiesta con la rivista “Archeologia Viva”. Il successo della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum passa anche per il web. I dati, relativi ai contatti giornalieri sul sito ufficiale dell’evento – www.borsaturismo.com – dal 15 al 18 novembre 2007, sono eloquenti. Le richieste soddisfatte sono: 22.302.031; La media giornaliera di richieste soddisfatte: 7.082; richieste di pagine soddisfatte: 619.629; Media giornaliera di richieste di pagine soddisfatte: 1.906; file distinti richiesti: 40.264. Le consultazioni del sito, dal 1 gennaio ad oggi, ha registrato oltre 2 milioni di richieste di pagine e di queste circa 50% proviene da domini italiani, mentre l’altro 50% è di provenienza estera. Si registra, con piacevole curiosità, la visitazione di 6100 filmati relativi ai convegni. Per ulteriori informazioni www.borsaturismo.com

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