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Cronaca Casapesenna

Camorra. Scarcerato il figlio di Nobis 'Scintilla'

Era stato arrestato a gennaio insieme allo zio. Disposti i domiciliari

Arresti domiciliari per Giulio Nobis, figlio di Salvatore “Scintilla”, che insieme allo zio Aldo Nobis ed a Vincenzo Cantiello gestivano il racket degli oli esausti per conto del clan dei Casalesi. E’ quanto deciso dal giudice per le indagini preliminari Federica Colucci del Tribunale di Napoli che ha accolto l'istanza degli avvocati Angelo Raucci e Paolo Caterino, disponendo la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari.

I congiunti Nobis e Cantiello, il 31 gennaio scorso, furono destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché ritenuti responsabili di illecita concorrenza con minaccia e violenza e tentata estorsione con l'aggravante del metodo mafiosa. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i tre avrebbero imposto sui territori di loro competenza ossia Casal di Principe, Casapesenna e San Cipriano d'Aversa il monopolio della raccolta degli oli usati.

Un racket garantito da minacce e violenze fisiche ad imprenditori rivali alla Soloil Italia Srl di Aldo Nobis ed a commercianti dell'Agro Aversano che, intimoriti dalla caratura criminale derivante dall'appartenenza al clan dei Casalesi, erano costretti a conferire gli oli esausti alla ditta di Nobis. Per mantenere l'egemonia sul territorio nel settore della raccolta i tre esponenti del clan dei Casalesi o ricorrevano a pestaggi o a minacce o ad intercessioni di altri affiliati al clan come Oreste Reccia per intimorire le vittime.

L'inchiesta prese le mosse da una denuncia dal titolare di una ditta rivale alla Soloil che, improvvisamente, vide 140 dei suoi clienti transitare nelle mani della ditta di Nobis. Grazie ai riscontri dei militari si disvelò il business degli oli esausti su cui il clan dei Casalesi aveva messo le mani.

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