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Cronaca San Cipriano d'Aversa

Estorsioni e pestaggi: depositate le intercettazioni nel processo al reggente del clan

Vincenzo Ucciero ha scelto la strada del dibattimento, gli altri indagati il rito abbreviato

Depositate le trascrizioni delle intercettazioni da parte del delegato della Procura nel processo a carico di Vincenzo Ucciero, l’unico dei 14 indagati (gli altri indagati procederanno con rito abbreviato) per associazione a delinquere, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi finito a dibattimento dinanzi ai giudici della Seconda Sezione in composizione collegiale presieduta dal giudice Lucia Ferraro del Tribunale di Napoli Nord.

L’imputato, difeso degli avvocati Marco Ucciero e Antonio Abet, era considerato il reggente, assieme a Oreste Reccia, del neo cartello della camorra che mirava alla riconquista dei territori di Villa Literno, Aversa, San Cipriano d'Aversa, San Marcellino e Giugliano in Campania a suon di estorsioni perlopiù a imprenditori liternesi per conto degli 'amici di Casale'.

Secondo i magistrati della DDA partenopea ciascuno forniva il proprio contributo nel meccanismo mafioso con il solo scopo di agevolare gli esponenti della 'vecchia guardia' del clan dei Casalesi al fine di perpetrare l'egemonia sui territori che un tempo erano dei gruppi di Schiavone, Zagaria, Bidognetti, Iovine. Il loro modus operandi era quasi un marchio di fabbrica: estorsioni, pestaggi, utilizzo di armi illecitamente detenute e spesso celate in casa dagli appartenenti al sodalizio criminale.

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