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Cronaca Casal di Principe

False fatture per 8 milioni, cade l'aggravante mafiosa per sei indagati

Il Riesame conferma le misure cautelari per tutti per il riciclaggio di soldi

Cade l'aggravante camorristica ma restano le misure cautelari in atto. Questa la decisione del tribunale del Riesame di Firenze nei confronti di Amedeo ed Enrico Laudante, 40 e 41 anni di Aversa entrambi ai domiciliari; Raffaele Napoletano, 44 anni di Villaricca anche lui ai domiciliari; Raffaele e Giuseppe Diana, 38 e 35 anni, entrambi in carcere; Antonio Conte, 52 anni di Aversa colpito dall'obbligo di dimora. Per tutti l'accusa è di aver fatto parte di un'associazione finalizzata al riciclaggio, l'autoriciclaggio, il trasferimento fraudolento di valori e false fatturazioni, il tutto per agevolare la fazione capeggiata da Michele Zagaria del clan dei Casalesi. 

Il Riesame bis, dopo un primo annullamento in Cassazione, ha accolto il ricorso presentato dai legali degli indagati - gli avvocati Guido Diana, Sabato Graziano e Gianfranco Carbone - proprio sull'aggravante mafiosa. Come evidenziato dalla Suprema Corte, infatti, non sarebbe chiaro in quale modo gli indagati avrebbero agito al fine di favorire e rafforzare il cartello criminale dei Casalesi.

Bocciata dunque la tesi del primo Riesame secondo cui gli indagati avrebbero "operato in un contesto di fatti e nomi legati al clan dei Casalesi, clan predominante nel territorio" dove vivono. Una motivazione che non ha retto e che oggi è stata annullata. 

Confermate però le esigenze cautelari relative alle false fatture. Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza, partendo dal flusso dei pagamenti relativi all’esecuzione dei lavori appaltati, le Fiamme Gialle hanno disvelato un complesso sistema di false fatturazioni posto a copertura di cospicui e continui bonifici in uscita dalle aziende di costruzione e disposti a vantaggio di società "cartiere". Fatture per operazioni inesistenti, inerenti rapporti commerciali fittizi tra le società riconducibili all'organizzazione per un totale di 8.285.602,70 euro e le connesse attività di riciclaggio ed autoriciclaggio. 

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