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Minacce al pentito nella chat Facebook: "Se dici che hai inventato tutto ti ammazzo". Il video del blitz

"Devi fare una lettera alla Corte d'Appello e devi dire che hai inventato tutto quanto su di me. Altrimenti vengo ad ucciderti dove stai. Tu lo sai che io so dove stai". Sarebbe questo il tenore della minaccia proferita da Giovanni Buonanno nei confronti di Claudio Buttone, collaboratore di giustizia per farlo ritrattare nel processo d'Appello per l'omicidio di Andrea Biancur, per il quale era sotto processo. 

Emerge dall'inchiesta sul clan Belforte di Marcianise che ha portato al'esecuzione di 28 misure cautelari. La minaccia, che sarebbe avvenuta nel 2019, sarebbe stata confermata dallo stesso Buonanno che era intercettato. Buonanno racconta di essere a conoscenza di dove si trovasse Buttone grazie ad un'amica della moglie del pentito che gli avrebbe mostrato alcune foto postate su Instagram con un profilo con falso nome. "Vedi loro sanno là si sono aperti il negozio del caffè", avrebbe detto la donna a Buonanno. 

Poi Buonanno continua a raccontare: "Ho fatto mettere in allerta tutta la famiglia Buttone" perché "devi fare la lettera". E allora rivela il suo proposito: "Ti ammazzo prima a tua moglie, poi a tuo figlio e dopo due giorni che ho sequestrato a te che stai piangendo per il dolore di tua moglie e tuo figlio ti ammazzo anche a te". 

Dai controlli da parte dei carabinieri sul cellulare di Buonanno sono emersi i contatti nella chat di Facebook con Claudio Buttone che confermano le rivelazioni fatte da Buonanno al suo "fidato sodale" Giovanni Moretta (anche lui colpito da misura cautelare). Buonanno, che aveva anche iniziato un percorso di collaborazione con la giustizia, ha non solo ammesso di essere il responsabile dell'omicidio di Biancur ma anche di aver minacciato Buttone al fine di spingerlo a ritrattare. L'intralcio con la giustizia contestato è aggravato dal metodo mafioso ma non dalla finalità agevolatrice per il clan Belforte. 

Intanto sono stati fissati per la giornata di giovedì dinanzi al gip Discepolo gli interrogatori di garanzia per alcuni degli indagati. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Andrea Piccolo, Gabriele Amodio, Giuseppe Foglia e Strazzullo.

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