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E' casertano il primo liquore 'invecchiato' nel profondo del mare | VIDEO

Le 360 bottiglie saranno recuperate il 7 dicembre. Una parte della vendita andrà in beneficenza

E' casertano il primo liquore invecchiato sott'acqua. Nei prossimi giorni saranno recuperate in mare le 360 bottiglie che rappresentano il risultato dell'esito di ricerche e sperimentazioni durate circa 2 anni promosse da Andrea Petrone, quinta generazione di maestri della distillazione, alla guida dell'azienda di famiglia. L'Antica Distilleria Petrone di Mondragone è stata infatti fondata nel lontano 1858 ed è nota in tutto il mondo per prodotti fortemente caratterizzati dal legame con il nostro territorio e i nostri sapori e saperi. Suo, ad esempio, il primo e unico liquore al mondo a base di latte di bufala e brandy.

Elixir Falernum

Per l'esperimento è stato scelto uno dei prodotti più apprezzati dell'Antica Distilleria, l’Elixir Falernum: si tratta di un liquore a base di frutti di bosco e brandy invecchiato 3 anni, il cui nome si ispira al celebre vino apprezzatissimo in epoca romana che veniva prodotto nell’Ager Falernus e dal porto di Sinuessa, sul lungomare di quella che oggi è la città di Mondragone, raggiungeva via mare l’intero Impero. La fama e l'apprezzamento del vino Falernum è provata dal costo elevatissimo, paragonabile oggi a quello del migliore champagne: a Pompei è stata infatti ritrovata un'iscrizione che può essere così tradotta: «Edone fa sapere: qui si beve per 1 asse; se ne paghi 2, berrai un vino migliore; con 4, avrai vino Falerno».

Sinuessa: la città sprofondata nel mare

Per l'invecchiamento subacqueo dell'Elixir Falernum sono state scelte le acque antistanti l’antica città romana di Sinuessa, nei pressi di Mondragone, fondata nel 296 a.C. e sprofondata sotto il livello del mare intorno al IX secolo d.C. Decisamente un modo per sancire il legame dell'azienda con il territorio, contribuendo anche a richiamare l'attenzione su uno straordinario tratto di costa, caratterizzato da una lunga spiaggia dalle sabbie chiare e acque dai colori incredibili. Le bottiglie sono state calate in acqua lo scorso 7 luglio, con una complessa operazione che ha coinvolto esperti sommozzatori e ha visto la partecipazione delle autorità amministrative e delle forze dell'ordine.

Il 'recupero' fissato per il 7 dicembre

“Questo tipo di affinamento già diffuso nel mondo del vino ha acceso in me la curiosità di verificarne i potenziali effetti sui liquori – spiega Andrea Petrone – Il particolare microclima che si viene a generare sui fondali marini sembra creare condizioni ottimali per la maturazione dei liquori grazie a diversi fattori: temperatura costante, assenza totale di luce e di ossigeno, movimento delle correnti e delle onde che cullano le bottiglie e completo riparo dalle fasi lunari. La cassa contenente le bottiglie di Falernum resta in mare per 5 mesi prima di essere riportata in superficie". Le bottiglie, 360 in tutto, saranno portate in superficie il prossimo 7 dicembre. La vendita è solo on line, sullo shop della Distilleria, possibile fino al prossimo 7 dicembre: parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza per realizzare attività sociali sul territorio.

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