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Nuova inchiesta sull'imprenditore "amico" di Zagaria. Chiesto l'arresto di Cesaro e Pentangelo

Il terzo filone dell’inchiesta sull’imprenditore Adolfo Greco si porta dietro anche pezzi grossi della politica campana. Un'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa su richiesta della Procura di Torre Annunziata nei confronti di 9 indagati nell'ambito dell'inchiesta per corruzione riguardante la riqualificazione dell'area ex Cirio di Castellammare di Stabia. Tra i destinatari della misura degli arresti domiciliari figurano i due parlamentari di Forza Italia, Antonio Pentangelo e Luigi Cesaro, per i quali l'esecuzione dell'ordinanza cautelare è stata sospesa dal gip in quanto parlamentari ed è stata richiesta l'autorizzazione a procedere delle Camere di appartenenza (la Camera dei Deputati per Pentangelo e il Senato per Cesaro). Raggiunto dalla misura cautelare anche l'imprenditore Greco, già ai domiciliari nell'ambito di un altro procedimento collegato all’accordo stretto noi nipoti del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria.

I destinatari delle misure cautelari sono Greco, Antonio Elefante, Maurizio Biondi, Vincenzo Campitiello, Marcelo Ciofalo e Vincenzo Colavecchia, nei confronti dei quali è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari e Angelina Annita Rega, nei cui confronti è stata disposta la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. E' stato inoltre notificato il decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP con riferimento alle somme di denaro e di altri beni, costituenti il prezzo dei reati di corruzione. I reati per i quali si procede sono quelli di corruzione propria, falso ideologico in atto pubblico, rivelazione di segreto di ufficio. Le indagini hanno consentito di accertare un ramificato sistema di corruzione di esponenti politici, regionali e nazionali, e di pubblici ufficiali posto in essere da Adolfo Greco, imprenditore stabiese, gia' destinatario il 5 dicembre 2018 di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata e il 15 gennaio 2019 di una ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso esterno in associazione di stampo mafioso (clan dei Casalesi, gruppo Zagaria).

Risulta indagato anche il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale della Campania, Mario Casillo: l’accusa è traffico di influenze illecite sull'area ex Cirio di Castellammare di Stabia. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'imprenditore Adolfo Greco, con la complicità di Tobia Polese (proprietario dell'hotel La Sonrisa di Sant'Antonio Abate) e di Giuseppe Passarelli ( amministratore unico della società che avrebbe dovuto realizzare i lavori), avrebbe tentato di ottenere la modifica della legge regionale 35/87 (Put della costiera sorrentino-amalfitana) che impediva la realizzazione dell'intervento, accordandosi con Mario Casillo affinché intervenisse sugli esponenti del suo partito politico per il ritiro dei numerosi emendamenti proposti nel corso dell'iter modificativo della legge.

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