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Doping nelle palestre, 49 indagati. Perquisizioni anche a Caserta | VIDEO

I carabinieri del Nas di Parma assieme ai colleghi di Modena hanno dato esecuzione a 26 perquisizioni nei confronti di 20 persone, indagate per traffico anche internazionale di sostanze dopanti e anabolizzanti.

L’indagine nominata “Anabolica”, che vede complessivamente 49 persone sottoposte alle indagini in momenti diversi, ha portato i militari a perquisire abitazioni ed esercizi a Modena, Caserta, Roma, Trento, Benevento, Bolzano, Milano, Savona, Pisa, Siracusa, Cosenza e Pordenone. L’accusa per tutti i sospettati è di aver favorito l’assunzione di farmaci e sostanze ad effetti dopanti biologicamente attive, non giustificata da condizioni patologiche, al fine di alterare prestazioni agonistiche di atleti, o di commercializzare tali sostanze e farmaci attraverso canali diversi da quelli autorizzati.

L’indagine trae origine dall’arresto operato il 6 gennaio 2019 nei confronti di un culturista e preparatore atletico modenese, trovato con ingenti quantitativi di sostanze vietate. Qualche mese dopo è finito in manette un cittadino lituano domiciliato a Modena, culturista e preparatore atletico, risultato fornitore delle sostanze dopanti illecitamente detenute. Proprio durante la perquisizione che ha preceduto il suo arresto erano state sequestrate 8.209 farmaci, tra fiale e compresse, tra cui 73 fiale di Nandrolone, farmaco anabolizzante ad effetto stupefacente, oltre a 105 grammi di marijuana. Lo straniero, oltre ad essere secondo gli inquirenti un punto di riferimento per la vendita in Emilia Romagna di varie sostante ad effetto dopante e anabolizzante, grazie ai collegamenti con soggetti stranieri individuati e considerati broker operanti in Bulgaria, Ucraina, Lituania, Russia e Lettonia, riceveva illegalmente in Italia, attraverso diversi canali, tra cui corrieri privati, le sostanze dopanti fungendo da illegale importatore sul territorio italiano.

Attraverso la collaborazione del Ministero dell’Interno e dell’Interpol, è stato possibile identificare i 6 cittadini stranieri comunitari che, a vario titolo, avrebbero fornito ai contatti in Italia le sostanze anabolizzanti. Nel corso delle attività investigative sono stati appurati movimenti economici da parte del lituano, (bonifici bancari o altri sistemi di intermediazioni finanziarie), per un valore prossimo ai 150mila euro. Lo sviluppo del filone emiliano delle indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Francesca Graziano, oltre a documentare l’importante ruolo del preparatore atletico arrestato a gennaio 2019, aveva poi svelato un allarmante smercio di sostanze dopanti, soprattutto negli ambienti del bodybuilding e del fitness, che ha poi consentito di identificare altri sospetti "fornitori" delle sostanze proibite, nonché di individuare altri atleti o preparatori atletici risultati inseriti nel mondo delle sostanze dopanti come utilizzatori, e nei confronti dei quali ieri sono state eseguite le perquisizioni per la ricerca di ulteriori sostanze illecite.

Le attività hanno riguardato una ditta romana, attiva nel settore delle pulizie e disinfezioni di uffici pubblici e privati, utilizzata per la distribuzione nel territorio nazionale delle sostanze. Le perquisizioni sono state eseguite anche nei confronti del proprietario e dei gestori di una palestra campana, ritenuti presunti rivenditori dei farmaci, nonché nei confronti di due atleti iscritti alla Federazione Internazionale di Bodybuilding e Fitness, quali presunti assuntori. L’operazione è stata condotta con l’impiego di circa 100 militari, nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori sostanze dopanti. In alcuni casi, peraltro, sono stati trovati anche modici quantitativi di cocaina e marijuana.

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