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La nuova Serie C, si parte il 27 settembre e senza la Coppa Italia

Il nuovo corso sugli under trova la Casertana in linea con le direttive

La Serie C 2020-21 sta emettendo in questi giorni i suoi primi vagiti. Ieri c’è stata l’assemblea di Lega dove le società inserite in organico hanno avallato particolari decisioni che andranno a caratterizzare la prossima stagione. Che tutti auspicano meno turbolenta rispetto alle ultime vissute, ma che – stando alle indiscrezioni che arrivano dalle svariate sedi – pur nelle debite proporzioni, si annuncia particolarmente briosa.

All’orizzonte si stagliano alcune problematiche legate alla precaria situazione societaria (Sicula Leonzio, Catania, Potenza su tutte), agli impianti di gioco di qualche neopromossa (Turris), per finire al conto con la giustizia che ha investito l’altra neopromossa Bitonto per una presunta combine della partita col Picerno del 2019. Insomma superati (o almeno si spera) i problemi legati al Coronavirus, ci si avvia a sciogliere i primi nodi per essere pronti il 27 settembre, fatidica data del rientro in campo a pieno regime. E magari – come auspicato dal ministro Spadafora nei giorni scorsi - con gli spalti occupati dai tifosi. Ma per raggiungere l’obiettivo c’è ancora tanto da lavorare e per le risoluzioni definitive c’è da mettere in campo ancora tante energie per tornare al calcio a. C. (ante Coronavirus).

Intanto, proprio per sollevare le società da tanti oneri finanziari si sta pensando a rimodulare il minutaggio dei calciatori under, intensificare il pressing sul governo sul credito d’imposta ed ottenere le risorse necessarie per fronteggiare il protocollo da adottare da parte di tutti, dopo che tale carico è stato assunto dalle squadre che hanno disputato i play off. In parole povere il calcio di Serie C cui assisteremo dal 27 settembre non sarà quello cui siamo stati abituati fino ad ora, ma decisamente sarà più sicuro e si spera meno avventuroso di quello precedente. Il particolare momento potrebbe suggerire ingaggi meno faraonici, prese di coscienza da parte di tutti verso uno sport più genuino e, perché no, il ritorno ai sani valori peculiari del mondo della pelota. Un mondo in cui si dovrebbe ritrovare a proprio agio la Casertana, i cui progetti sono stati ampiamente illustrati dal presidente D’Agostino nelle rare occasioni in cui ha intrattenuto incontri con la stampa. Come noto le mire rossoblù vanno oltre la sterile partecipazione al campionato; dal punto di vista tecnico, il traguardo immediato è la permanenza nella categoria, per poi spiccare il balzo in avanti quando matureranno le condizioni connesse alla restaurazione del Pinto, che rappresenta il punto di partenza – indispensabile - verso luminosi traguardi anche tecnici.

Il presidente ha puntato tutto su questo e crede fortemente che la spinta decisiva non può non prescindere dalla nuova casa rossoblù. Anche per questo il massimo dirigente ha accolto con soddisfazione la normativa sui calciatori under, dal momento che questa scelta è stata prioritaria, per alleggerire le casse societarie da onerosi contratti e puntare sugli eventuali contributi per rimpinguarle dal momento che molte risorse saranno sottratte dall’ambizioso progetto. Come detto si parte il 27 settembre, quindi con un mese circa di ritardo rispetto alle stagioni precedenti e la restrizione dei tempi – il campionato dovrà concludersi prima della disputa dell’Europeo, dirottato al 2021 – induce ad indire ben 8 turni infrasettimanali. E per rispettare la tabella di marcia c’è anche l’abolizione della Coppa Italia di categoria, dal momento che 4 turni della fase preliminare avrebbero gravato di un altro mese sulla tempistica delle attività.

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