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Dalla Sicilia alle Alpi, le imprese estive dell’ASD Normanni Team

Prima la Randonèe poi la tappa tra le mitiche salite del giro d'Italia

Il mondo del ciclismo vive di grandi imprese e si nutre di sofferenza. In particolar modo quello delle Randonèe in cui non è la velocità a stabilire i record o arrivare primi quanto la capacità di superare i limiti di ciò che umanamente possibile fare entro un determinato tempo. Il 18 maggio ha preso il via l’undicesima edizione della Sicilia-no-Stop, la randonnée più lunga di Sicilia con i suoi 1.014 km di tracciato. 142 iscritti, 131 partenti, 8 ritirati, 123 brevettati. Numeri che possono dir poco, ma è un evento che è diventato ambito dai puristi della specialità soprattutto perché gli atleti sono arrivati da diverse regioni d’Italia. Un segnale molto importante di come la bicicletta e lo sport in generale siano un ottimo supporto per la promozione turistica del territorio.

Tra i 92 partecipanti provenienti da fuori regione anche la presenza di 4 atleti dell’ASD Normanni Team di Aversa: Gennaro Laudando, Salvatore d’Aiello, Giuseppe Volzone e Mario Rago che, portandola a termine nel tempo stabilito delle 75 ore, ha conferito loro l’importante prelazione per la partecipazione alla Parigi- Brest-Parigi che si terrà nel 2023. "Un’esperienza importante per me - racconta Volzone - che è stata la mia prima randonnee da 1000 km. Ho avuto al mio fianco tre compagni di squadra fenomenali che mi hanno dato continuamente consigli per poterla portare a termine. Giorni indimenticabili in una Sicilia bellissima di caldo sopportabile tranne nelle ore diurne con punte intorno ai 40° con forte vento di scirocco. In alcuni tratti della costa siciliana le raffiche di vento hanno contribuito a rendere tutto più complicato, ma l’incoraggiamento che ho avuto dai miei compagni di viaggio ha reso tutto più semplice".

Spenti i riflettori sulla storica randonnee siciliana i tre ciclisti Gennaro Laudando, Salvatore D’Aiello e Mario Rago della compagine aversana dell’ASD Normanni Team, sabato 25 giugno, si sono ritrovati ai nastri di partenza all’appuntamento più atteso del 2022 per tutti i cicloamatori che amano le ultramaratone ricche di salite. Le salite mitiche che hanno fatto la storia del Giro d’Italia, Passo dello Stelvio, Passo Gavia, Mortirolo, Ghisallo, Oropa, Colle del Nivolet, Colle delle Finestre.

Il più importante evento italiano non stop del 2022 che si è svolto sulla distanza di 1.400 chilometri con un dislivello totale di 23.500 metri attraverso quattro regioni. Anche la seconda edizione di questa durissima ultramaratona ciclistica ha visto l’arrivo e la partenza a Bormio, uno dei più famosi centri della Valtellina. Alla partenza circa 300 atleti provenienti da tutto il mondo che hanno percorso un tracciato intorno ai quattro grandi massicci della catena alpina, l’Adamello, il Bernina, il Monte Rosa, il Gran Paradiso e il Monviso, attraversando valli incantevoli, costeggiando i più importanti laghi prealpini (Como, Iseo e Garda), solcando la Pianura padana e toccando importanti città d’arte e di storia come Como, Biella, Torino e Merano. "Quando si decide di partecipare ad una ultra maratona come Alpi 4000 che si tiene ogni 4 anni -ci racconta Laudando, campione italiano randonneur 2021 - la spinta a partecipare è quella di mettersi alla prova, individualmente, ma è un evento collettivo. E’ una sfida dove gli altri partecipanti non sono gli avversari da battere, ma sono i compagni di un lungo e straordinario viaggio. Ho ed ho avuto due formidabili compagni, Mario e Salvatore, campioni nello sport e nella vita, che hanno affrontato con me un viaggio che si è mostrato a noi ricco di difficoltà e insidie e con i quali ci siamo divisi i compiti equamente. I giorni precedenti la partenza ho avuto un incidente con la bici riportando diverse ferite, ma sono partito lo stesso e devo ringraziarli. Sono persone su cui si può fare affidamento su qualsiasi cosa, hanno curato le mie ferite ed incoraggiato quando sono scivolato e caduto dalla bici. Per problemi meccanici e forature varie abbiamo dovuto pedalare per 28 ore di seguito per rientrare nella tabella di marcia, abbiamo riposato poco perché il tracciato Alpi 4000 è un percorso che non concede di rilassarsi nemmeno un attimo. Malgrado ciò, siamo sempre ripartiti ed insieme ci siamo goduti l’ultima meravigliosa salita, quella dello Stelvio, percorrendola di notte, ma completando il percorso entro il tempo stabilito".

Se si aggiungono i grandi scenari naturali della nostra penisola in cui avvengono le grandi imprese, allora, al coraggio, all’ambizione, al sacrificio che porta gli atleti a partecipare a questi eventi e a realizzare attraverso uno straordinario viaggio l’impresa la soddisfazione di avercela fatta è impagabile.

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