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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Se le cose non cambiano, a fine anno lascio". Il presidente della Casertana si 'sfoga'

Il patron rossoblù lancia l’ennesimo appello a tifosi ed istituzioni per rilanciare il progetto

Non solo la presentazione di Nello Di Costanzo e la promozione a ‘primo’ di Lello Esposito nella conferenza stampa di giovedì pomeriggio allo stadio Pinto di Caserta. Nell’ordine del giorno sono stati inseriti come ‘varie ed eventuali’ anche altre argomenti che necessitava affrontare, visto anche il perdurante silenzio stampa ancora perdurante in società. “A volte vi soffermate – diceva D’Agostino ai giornalisti presenti – su delle cose di relativa importanza mentre dovreste mettere l’accento su ben altre problematiche. Sapete voi che il presidente Federale Gravina mi sta pressando in continuazione per far disputare al Pinto la partita Under 17 tra l’Italia e la Spagna? Ditemi voi dove dovrei portare le due rappresentative; mi vergogno di non poter offrire una ospitalità dignitosa, in quanto le condizioni dell’impianto sono disastrose; gli spogliatoi ospiti mettono in bella vista umidità e muffa dappertutto. Anche l’anno scorso il Manchester e la Juventus ci aveva chiesto ospitalità in vista dei due match da disputare al San Paolo, ma purtroppo ho dovuto negare la richiesta per gli stessi motivi. Sono sfiduciato e stanco”.

Anche gli annunciati imminenti lavori in vista delle Universiadi convincono in pieno il presidente della Casertana; troppi rinvii, troppi intoppi non lo inducono all’ottimismo. “Quando mi sono insediato –prosegue – ho lasciato trascorrere 6 mesi prima di recarmi al Palazzo. E non sono andato a chiedere contributi economici o ricerche di sponsor: sono andato a sollecitare i lavori per rendere il Pinto adeguato alle nostre esigenza. In tre anni non ho visto nessuno. In tutte le città dove ci rechiamo a giocare da un anno all’altro troviamo miglioramenti delle strutture e adeguamenti degli impianti, solo qui non si muove mai nulla”. Alle lagnanze verso le istituzioni D’Agostino aggiunge anche qualche rimbrotto alla piazza. Il passaggio più importante lo riserva alla richiesta di chi gli chiede la testa di Martone. Il patron continua a difendere a spada tratta il suo più stretto collaboratore, illustrandone le doti di fedeltà, di sagacia e soprattutto di gran lavoratore. Doti che ha potuto riscontrare anche alla lunga distanza. “Certo – osserva il presidente – errori sono stati commessi ma sono errori che ci aiutano a crescere e comunque fatti in sinergia tra le varie componenti della società. Io per Martone continuo a mettere la mano sul fuoco ed invito tutti a non criminalizzare un uomo per qualche peccato veniale. E siccome il mio collaboratore riscuote la mia totale fiducia, vi dico che finché sarò io a cacciare i soldi, i collaboratori me li scelgo io”.

Ed infine l’annuncio, ripetuto più di una volta. “Noi siamo qui – conclude – dando ancora un chiaro segnale di voler crescere; non a caso abbiamo individuato anche la persona che con la sua esperienza ci potrà dare una grossa mano, ma vi dico fin d’ora che se non riscontro le aspettative necessarie da parte delle istituzioni e della piazza a maggio chiudiamo tutto e ce ne andiamo. Questa mattina sono stati sborsati altri 400mila euro per pagare gli stipendi a tesserati e dipendenti, da tre anni la Casertana non prende un punto di penalizzazione, se là fuori continuano a remare sistematicamente contro questa società, non esiteremo un solo istante, al termine della stagione, a togliere il disturbo.

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