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Casertana, D’Agostino esce allo scoperto: “Ecco la verità sulla situazione debitoria”

Il presidente della Casertana snocciola le cifre del pregresso e annuncia: “Io non mollo”

Qualcuno si aspettava di sentir parlare del bilancio tecnico della Casertana dopo i 15 mesi dall’inizio della presidenza D’Agostino ed invece la conferenza stampa convocata presso la sala ‘Mario Iannotta’ si è rivelata un autentico bollettino di guerra per i debiti pregressi che l’imprenditore deve fronteggiare. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata pochi giorni fa e un presidente visibilmente amareggiato cede quasi subito il microfono alla dottoressa Francesca Semola che comincia a snocciolare cifre a partire dalla stagione 2013 che l’attuale società è costretta a sobbarcarsi.

Ingiunzioni di Equitalia, cartelle dell’Agenzia delle Entrate, versamenti Irpef, uscite di altra varia natura, tutto passa al setaccio della commercialista che annuncia anche che tutto ciò che è stato possibile rateizzare è stato rateizzato e per il resto si è provveduto a pagare secondo le naturali scadenze. Pur centellinando con dovizia di particolari ciascuna voce relative alle stagioni che si sono susseguite fino al 31 dicembre 2017, il resoconto finale registrato dalla dottoressa Semola ammonta ad un esborso di circa 4 milioni di euro che la famiglia D’Agostino ha dovuto e deve tuttavia fronteggiare per detenere le quote della Casertana Calcio.

“Ma non mi fanno paure le cifre – interrompe il patron rossoblù – quello che non riesco a condividere è lo scetticismo di parte della tifoseria, della città, della intera provincia di fronte al patrimonio che dobbiamo ad ogni costo preservare. A Teano, in campionati regionali, facevo 1200 spettatori per le partite interne; qui a Caserta la media dei paganti si aggira attorno alle 4-500 unità, per una realtà sportiva che deve rappresentare un territorio comprendente 104 comuni. Sapevo, al mio insediamento che avrei trovato delle sorprese, ma non di questa entità. Ciononostante sto qui ad annunciarvi che il progetto va avanti. Confortato dal fatto che con l’avvento della mia presidenza, la Casertana sta piano piano riacquistando quella credibilità che autentici faccendieri hanno messo a repentaglio”.

Il riferimento, neanche tanto celato, è ai suoi predecessori Lombardi e Tilia. “Avevano studiato tutto a tavolino – prosegue D’Agostino – altrimenti non si spiega come la società fosse finita proprio nelle mani dell’avvocato romano, che aveva perpetrato simili strategie anche in altre città. Dopo sei mesi della sua gestione, spariti i contributi federali, spariti i soldi degli abbonamenti e quelli provenienti dagli sponsor – ivi compresi anche i miei 70mila euro – si è dato alla macchia, lasciando dietro di lui solo rovine e macerie. Ed ora ci ritroviamo in questa situazione, difficile da recuperare, ma che non sarà sufficiente a farmi fare alcun passo indietro. Ripianeremo, come stiamo ripianando, i debiti e andremo avanti con ulteriori investimenti ed il giorno in cui dovrò lasciare la presidenza, sarò orgoglioso di affermare che non lascerò un euro di debito. Vorrei solo che i tifosi fossero consci che i sacrifici di oggi ci servono per proiettare la squadra sempre più su: non c’è un budget per dichiarare incontrovertibilmente una squadra vincente, ma sicuramente faremo in modo da approntare una squadra sempre più competitiva e che soprattutto faccia onore alla maglia e alla città”.

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