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Matteo Football King, capitan Maisto: "A 41 anni vivo il mio sogno, il calcio è vita e passione"

L'attaccante si racconta: "Sembrava impossibile partire da zero, sacrifici importanti per chi ci guarda da lassù"

Il cuore di un ragazzino. La voglia di sfidare anche l'età. La grinta di un giovane nell'abito di un 41enne. C'è tutto questo in Giuliano Maisto, capitano della Matteo Football King, società della Terza categoria della Provincia di Caserta che sta portando avanti un mezzo miracolo. Sportivo e umano. A 41 anni spesso il calcio lo si guarda dalla televisione, ma non chi nonostante qualche acciacco riesce ancora a sorridere nel correre dietro un pallone.

Il giuglianese Maisto è la colonna portante di una società, quella della Matteo Football King, nata pochissimi fa, per ricordare (appunto) Matteo, figlio della presidente Annamaria Pagnotta, scomparso per una grave malattia. Partire da zero è sempre difficile: "Il primo 'colpo' è stato quello di portare nella nostra società coach Paolo Carpiniello - dice Giuliano Maisto -, con lui è partito un percorso eccezionale che mi ha portato a conoscere decine di ragazzi che oggi rappresentano la mia famiglia".

Al primo stage a luglio c'erano meno di dieci persone, oggi la Matteo Football King è una delle società più quotate della Provincia di Caserta. Attualmente al terzo posto in classifica la società capitanata da Giuliano Maisto nonostante qualche difficoltà sul percorso viaggia a gonfie vele: "Si è costruito un gruppo compatto, con uomini prima che calciatori e compagni di squadra. A 41 anni sento ancora viva dentro la fiamme della passione per questo fantastico mondo, vivo con immensa gioia la giornata della gara e allo stesso tempo mi tremano le gambe dall'emozione ogni volta che entro in campo, come fosse quella prima volta di oltre 20 anni fa. Qualcuno mi dice 'chi te lo fa fare', io rispondo sempre che senza il calcio perderei una parte del mio cuore".

A 41 anni è sempre il primo ad arrivare al campo di Lusciano per gli allenamenti, ed è sempre l'ultimo ad uscire attendendo che si spengano i riflettori. In uno spogliatoio con tanti giovani "ritengo sia fondamentale per il loro futuro far capire l'importanza della disciplina. A volte capisco anche di essere pesante, e commetto anche degli errori ma in questa occasione mi preme dire che lo faccio anche per loro, perché li ritengo tutti come dei fratelli più piccoli ai quali posso semplicemente donare un po' della mia esperienza. Sto vivendo un sogno, quello di portare in alto il nome di un ragazzino che per questo calcio ha vissuto, durante la propria vita, alcuni dei momenti più belli. E' straordinario entrare in campo col logo che lo rappresenta, e la sua presenza in mezzo a noi è evidente e chiara in ogni partita".

Manca poco al giro di boa e tanto ancora si può fare, con l'obiettivo promozione in Seconda categoria ancora ben fisso nella testa: "Siamo chiamati ad un big match importante domenica prossima contro l'Atletico Sparanise - chiude Giuliano Maisto - e ci giochiamo una fetta importante del nostro campionato. Nelle mura amiche del 'Comunale' di Lusciano non possiamo permetterci passi falsi, stiamo giocando alla grande e il 5-2 in trasferta a Baia e Latina ne è la dimostrazione. Servirà cuore, coraggio e tanta corsa: tutti elementi che non mancano ai miei ragazzi. Tutti elementi che ci fanno dire, con forza, che siamo ancora la squadra da battere del girone".

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